"E' un sadico psicopatico, si crede un dio", dice nella sua requisitoria il magistrato al termine del processo sulle aggressioni avvenute a Milano
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Il pm di Milano Marcello Musso ha chiesto 26 anni di reclusione per Alexander Boettcher, imputato per una serie di aggressioni con l'acido e già condannato a 14 anni per aver sfigurato, assieme alla compagna Martina Levato, il 25enne Pietro Barbini. Il pm ha individuato come episodio più grave al centro del processo l'aggressione a Stefano Savi che ha causato alla vittima "l'indebolimento permanente della vista, dell'olfatto e del tatto".
La pena in questo processo "richiama quelle dei processi per omicidio ma nei casi di omicidio non c'è la stessa percezione del male, perché i corpi sono tumulati, mentre qua c'è la speciale gravità del male perché i corpi li abbiamo visti nel corso delle udienze". Lo ha affermato il pm di Milano Marcello Musso prima di chiedere la condanna.
Nel chiedere la "severa" condanna per il broker il pm, nel corso della sua requisitoria durata solo un'ora e mezza ("per esigenze di economia processuale, mentre la difesa ha cercato di dilatare i tempi", ha detto), ha chiesto che non venga concessa alcuna attenuante all'imputato. Imputato che "si è sempre dichiarato innocente, senza dimostrare alcuna sensibilità nei confronti delle vittime".
"Sadico, psicopatico che dissipa il patrimonio di famiglia" - Alexander Boettcher è un "sadico e psicopatico" che "si atteggia a dio, come lui dice di sé stesso, con le donne con cui ha a che fare". Così aveva iniziato la sua requisitoria il pm Marcello Musso descrivendo la personalità di Boettcher. "Questo processo - ha aggiunto il magistrato - è un viaggio attraverso il dolore di vittime che inopinatamente si sono trovate a essere obiettivi di rapporti interpersonali segnati da sadismo, narcisismo, antisocialità e personalità criminale della coppia Levato Boettcher".
Durante il suo intervento, Musso ha parlato dei video che immortalano Alex mentre scarnifica l'amante Martina, mentre la marchia a fuoco sulla natica, la sollecita a bere urina e taglia la testa ad alcune galline. Il quadro che emerge dalla visione di questi filmati, ha evidenziato, è quello di un "giovane rampollo di una famiglia ricca che è un perditempo, un dissipatore del patrimonio di famiglia". In altre parole, "un figlio di papà che fa il mantenuto e si atteggia a dio, come lui dice di sè stesso, con le donne con cui ha a che fare".
Come è stata calcolata la richiesta di condanna - Per il caso dell'aggressione a Stefano Savi, sfigurato il 2 novembre 2014 per uno scambio di persona, il pm è partito dalla "pena base" di 11 anni aumentata fino a 22 anni per una serie di aggravanti tra cui l'indebolimento della vista subito dal giovane, con tanto di "deformazione permanente del viso", i motivi abietti e futili e la premeditazione. Esclusa soltanto dal pm l'aggravante della crudeltà, che era già stata "cancellata" dalla nona sezione penale che aveva condannato lo scorso giugno il broker e Martina Levato a 14 anni per il blitz contro Pietro Barbini. Ai 22 anni, poi, il pm ha sommato 1 anno di pena per la tentata aggressione a Giuliano Carparelli, che schivò il lancio di acido grazie ad un ombrello il 15 novembre 2014.
E ancora 1 anno e 6 mesi per l'accusa di associazione per delinquere contestata anche assieme al presunto basista Andrea Magnani, già condannato con rito abbreviato a 9 anni e 4 mesi. Più altri aumenti di pena per fatti "minori" contestati fino ad arrivare a 26 anni di reclusione. Su tutte le accuse, ha concluso il pm, Boettcher ha sempre "mentito sistematicamente". Il processo e' stato aggiornato al 15 marzo per gli interventi delle parti civili (i legali di Savi, Carparelli e Margarito).