L'ex re dei paparazzi seguirà un programma di recupero alla comunità Exodus di don Mazzi. I suoi legali da tempo avevano segnalato "seri problemi psicologici e psichiatrici". Corona è stato condannato a 13 anni per bancarotta ed estorsione aggravata
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Fabrizio Corona lascia il carcere di Opera dopo oltre due anni. Per l'ex re dei paparazzi è arrivato il sì del tribunale di sorveglianza alla richiesta di affidamento terapeutico dei suoi legali, che avevano segnalato "seri problemi psicologici e psichiatrici". Corona, condannato a 13 anni per bancarotta ed estorsione aggravata, sarà dunque affidato alla comunità Exodus di don Mazzi, dove seguirà un programma di recupero.
"Sono felice e giuro che in carcere non ci tornerò più", sono state le prime parole dette da Corona all'uscita dal penitenziario. L?ex re dei paparazzi ha quindi postato un tweet sul proprio profilo raccontando che "ho attraversato la tempesta, ho lottato fino all'ultimo è stata dura ma era necessaria. Ora si riparte. #sipuede". Raggiunto da Tgcom24, Corona ha detto di essere "strafelice, ma non è finita... Ringrazierò personalmente tutte le persone che mi sono state vicine".
Lui da tempo andava ripetendo, anche davanti ai giudici: "Sono cambiato, ma sto male in carcere, ho seri problemi psicologici, datemi un'opportunità". E quell'opportunità di mettersi in gioco gli è stata concessa dal giudice Giovanna De Rosa, che ha accolto l'istanza dei legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra. Corona ha telefonato subito all'avvocato Chiesa, dicendogli: "Si rende conto che ora posso telefonarle?". E poi quando l'ha incontrato, l'ha abbracciato, baciato e ha urlato forte. Al difensore che gli ha detto subito "ora comportati bene", l'ex fotografo dei vip ha risposto: "In carcere non ci tornerò mai più".
Anche l'avvocato era molto soddisfatto: "Sono contento per Fabrizio, è un bravo ragazzo". Il legale ha precisato che il giudice ha dichiarato "ammissibile" un'istanza di affidamento temporaneo che, in passato, era stata bocciata dalla Sorveglianza. La difesa, infatti, contestava soprattutto i 5 anni inflitti per il cosiddetto foto-ricatto all'ex attaccante juventino David Trezeguet: una pena per il reato di estorsione aggravata che non consentiva di chiedere una misura alternativa alla detenzione, come l'affidamento in prova.
L'istanza, però, ora è stata accolta "sulla base - come ha chiarito il legale - di una rilettura giuridica basata sul 'favor rei' e che sarà utile a tanti altri detenuti nella condizione di Fabrizio". Alla base del provvedimento, come è stato spiegato, ci sono gli anni di carcere che Corona ha già scontato, quasi tre considerando anche il 'pre-sofferto', la pena residua "che è di circa 5 anni", la "non riconosciuta pericolosità sociale", "la recuperabilità del soggetto attraverso l'affidamento in comunità", anche in vista di un percorso terapeutico data la sua tossicodipendenza.
E poi le relazioni del carcere, "l'ultima della scorsa settimana - ha spiegato la difesa - che sottolineano come Fabrizio sia un detenuto modello, che sta affrontando un percorso ineccepibile". In comunita' scontera' la pena residua, non sospesa, e si dovrà attenere ad una serie di prescrizioni: non potra' uscire ma potra' comunicare al telefono, anche se con alcune restrizioni.