La cantante è accusata di aver evaso tre milioni e 750mila euro. Udienza preliminare il 3 marzo. Il suo avvocato: "Nessuna evasione, i documenti lo provano"
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La Procura di Milano ha chiesto il processo per Gianna Nannini, la cantante accusata di un'evasione fiscale di 3 milioni e 750mila euro. L'udienza preliminare si aprirà davanti al gup di Milano il prossimo 3 marzo.
La richiesta di rinvio a giudizio per la rockstar è stata avanzata il mese scorso dal pm di Milano Adriano Scudieri, titolare di un'indagine che ad aprile 2014 ha portato anche i militari del nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Milano a sequestrare la villa della cantante, con magazzini, scuderie a autorimessa, che si trova nel senese. Villa che è tuttora risulta sotto sequestro.
Procura: "Dal 2007 al 2012 evasi 3 mln e 750mila euro" - Secondo la ricostruzione del pm, Gianna Nannini, tra il 2007 e il 2012, avrebbe sottratto al fisco 3 milioni e 750mila euro interponendo tra la sua società milanese, la Gng Musica srl, e le case discografiche Sony e Universal, una società di diritto irlandese e un'altra di diritto olandese. Questo, si ipotizza, in modo da non pagare al fisco italiano le royalties dei dischi e dei concerti in quanto delocalizzati in Stati in cui la tassazione è più favorevole.
"Calcolate come spese, arredi e mobili per le case delle cantante" - Una quota di questa evasione (126mila euro) sarebbe, inoltre, stata realizzata detraendo dalle dichiarazioni dei redditi costi "inerenti attività canora" e che invece (dopo che la Gdf ha sentito fornitori e operai), per l'accusa, sarebbero serviti non per i palcoscenici dei concerti ma per arredi e decorazioni per il bosco di una casa che la Nannini possiede a Piacenza. Con parte della somma evasa, la cantante avrebbe anche comperato un appartamento nel quartiere londinese di South Kensington.
Difesa Nannini: nessuna evasione - "Proprio in questi giorni la difesa è entrata in possesso di nuova e decisiva documentazione capace di provare che non c'è stata nessuna evasione". Lo afferma l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore della cantante. "Nei prossimi - afferma il legale - porterò questi atti alla magistratura che potrà constatare l'insussistenza dei fatti contestati. Oltretutto si tratta di accuse che riguardano una società e non certamente Gianna Nannini".