Omicidio di Chiara Poggi, sette anni di errori e ritardi nelle indagini
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Il capello che la vittima stringeva tra le mani esaminato tardi, le impronte insanguinate cancellate, l'autopsia senzia bilancia: distrazioni e dimenticanze di un'inchiesta piena di buchi
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Il cadavere di Chiara che non viene pesato, le impronte digitali della vittima recuperate solo dopo il funerale, in seguito alla riesumazione del corpo, l'arma del delitto che ancora non è stata trovata. Sono davvero tanti gli errori, le disattenzioni, le dimenticanze nel corso di un'inchiesta che presenta ancora tanti "buchi neri".
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La Provincia pavese ha raccolto tutti i nodi delle indagini in una scheda dettagliata. Eccoli.
All'obitorio il corpo della ragazza non viene pesato perché non c'è la bascula: difficile, senza questo dato, stabilire l'ora della morte, che viene modificata tre volte dall'accusa.
A due giorni dal funerale ci si accorge che mancano le importante digitali di Chara Poggi: e scatta l'operazione riesumazione.
La bicicletta da donna subito notata da una testimone dopo il delitto e di proprietà degli Stasi viene sequestrata soltanto dopo sette anni. Prima no, perché il maresciallo che la esamina la valuta "non corrispondente" alla descrizione.
Alberto va in caserma e dice di aver trovato il cadavere della sua ragazza e le scarpe che indossa, le Lacoste bronzo, gli vengono tolte dai piedi solo 19 ore dopo: nel frattempo Stasi cammina nella stessa caserma e anche sul prato umido di pioggia di villa Stasi per un sopralluogo.
Si comincia a cercare l'arma del delitto, ma 15 giorni dopo. E non la si trova.
La casa di Stasi viene perquisita una settimana dopo l'omicidio e senza usare il luminol, materiale che serve a rilevare tracce di sangue ed altri elementi fisiologici.
Il pc di Alberto viene esaminato senza fare prima una copia del disco rigido: tre quarti dei file vengono alterati da 16 accessi abusivi.
Nella casa dei Poggi entrano senza calzari adeguati 25 persone tra inquirenti, medici legali, necrofori.
Nella mano sinistra di Chiara viene trovato un capello chiaro e corto con il bulbo, che però non viene esaminato subito. Lo si fa nell'estate di quest'anno, ma è troppo tardi: non si riesce a trovare il Dna.
Le unghie prelevate dal cadavere di Chiara non vengono analizzate subito. Sette anni dopo un perito isola un cromosoma Y, maschile, ma non è completo.
Nella parte interna dell'avambraccio sinistro di Stasi due brigadieri notano alcuni graffi. Ma ci si dimentica di fotografarli.
E infine, ci sono le impronte di quattro dita insanguinate sul pigiama di Chiara: vengono notate su una fotografia, ma sono cancellate quando il corpo viene girato sul pavimento completamente sporco di sangue.