VERSO LA NORMALITA'

Alluvione Senigallia,sfollati tornano a casaRenzi: "Assicuro l'impegno del governo"

Il premier: "Prima faremo il censimento dei danni e poi procederemo a determinare gli stanziamenti. Presto per parlare del quantum". L'allerta resterà in vigore per altre 72 ore. Ancora problemi per elettricità e telefono

04 Mag 2014 - 18:57
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Dopo la disastrosa alluvione di sabato a Senigallia, il livello del fiume Misa è diminuito in modo consistente: quasi tutti gli sfollati sono rientrati nelle proprie abitazioni tranne 30 persone ancora ospitate nel seminario vescovile. Matteo Renzi ha raggiunto i luoghi devastati dal maltempo e ha assicurato l'impegno del governo: prima si conteranno i danni e poi si provvederà agli stanziamenti.

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"Prima faremo il censimeno dei danni - ha detto il premier - e poi, compatibilmente con le difficoltà che abbiamo nei vari territori, ci sarà l'impegno da parte dell'esecutivo". In questo momento, ha aggiunto, è prematuro "ragionare sul quantum".

"Da qui a sabato sarà una settimana operativa con la Protezione civile, sabato verranno il ministro dell'Ambiente Galletti e dell'Agricoltura Martina e fatto il censimento dei danni ragioneremo su come intervenire", ha continuato, incontrando in Comune il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli e le istituzioni locali.

"Il governo - ha ripreso - esprime vicinanza e cordoglio per le due vittime dell'alluvione, la propria gratitudine ai tanti volontari intervenuti e che in alcuni casi hanno salvato vite umane e il senso di vicinanza alla popolazione di Senigallia e a quelle colpite". E poi ha lanciato un messaggio di speranza per la nota località di mare: "Senigallia è già pronta, nonostante le difficoltà, per la stagione turistica che sta per partire, è un territorio di persone laboriose e capaci e sarà bella come sempre, con la sua rotonda sul mare e le sue attrazioni turistiche e culturali".

Emergenza per altri tre giorni - Rimane intanto l'emergenza per le comunicazioni telefoniche e il servizio elettrico: il 60%-70% della popolazione è ancora senza luce. E il sindaco ha fatto sapere che lo stato d'allerta durerà per altre 72 ore. Le idrovore sono state al lavoro tutta la notte per prosciugare la sede stradale, giardini e scantinati, e molte strade della città marchigiana sono ora tornate alla normalità, in particolare corso Matteotti e le vie adiacenti, sabato trasformate in fiumi di acqua e fango.

Nuovo avviso di criticità idrogeologica - La Protezione civile delle Marche ha emesso un avviso di criticità idrogeologica regionale. Sono possibili deboli piovaschi, in particolare sul settore meridionale, nel corso della notte, tra domenica 4 e lunedì 5 maggio; fenomeni assenti per il resto della giornata. "Date le attuali condizioni di saturazione dei terreni saranno possibili ulteriori fenomeni di dissesto nelle zone interessate dalle precipitazioni dei giorni scorsi", dice la nota. Per il 5 maggio è previsto un generale miglioramento delle condizioni meteorologiche.

Urbino, ancora nove persone isolate - E, se a Urbino da ore non piove più, sono in corso varie frane provocate dalle violentissime piogge di sabato. In zona via Molinaccio, fra le frazioni di Pieve di Cagna e Gadana, per frana lungo la strada, alcune case agricole sono rimaste isolate: 9 le persone che vivono in quella località, e tra di loro c'è un minore. Stanno bene e preferiscono non spostarsi. I tecnici del Comune sono impegnati in sopralluoghi e rimangono in stato di reperibilità.

Testimone: "A Senigallia disastro in 10 minuti" - L'apocalisse a Senigallia si è scatenata "in 10 minuti". A raccontarlo è Oxana, una ragazza che abita vicino alla zona della Saline, in via Cavalieri di Vittorio Veneto, una delle più danneggiate dall'alluvione che ha colpito Senigallia. "E' successo tutto all'improvviso - racconta - a un certo momento abbiamo visto un'ondata di acqua fangosa che saliva lungo la strada". Ha invaso scantinati e giardini, ma anche appartamenti al piano terra, come quello della giovane, fino a un'altezza di un metro e mezzo. I residenti dei piani bassi si sono rifugiati ai piani superiori. Chi era in altre parti della città non è potuto rientrare e ha trovato ospitalità presso amici o parenti, oppure nei centri di accoglienza allestiti dal Comune. Domenica mattina l'acqua si è ritirata lasciando un palmo di melma giallastra e tanti danni da contare.

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