LITE MORTALE

Ancona, pugnala il figlio dopo un litigio poi va sul pianerottolo e si conficca la lama nel cuore

Il 61enne, da tempo malato di depressione, è morto davanti ai vicini. Il ragazzo è stato operato e non è in pericolo di vita

30 Mar 2012 - 19:46
 © LaPresse

© LaPresse

Un 61enne, al culmine di un violento litigio, ha accoltellato il figlio di 27 anni al fianco sinistro e poi, uscito sul pianerottolo di casa, si è conficcato l'arma nel cuore ed è morto. La tragedia si è consumata nella notte a Osimo, nell'Anconetano: quando la polizia, che aveva ricevuto la segnalazione di una lite, è arrivata nell'appartamento, per l'uomo non c'era più nulla da fare.

L'uomo da anni soffriva di depressione ma, stando ai vicini, non aveva mai compiuto gesti violenti o autolesionistici. Giovedì sera però, poco prima di mezzanotte, al culmine di una lite in casa ha accoltellato il figlio di 27 anni al fianco sinistro, poi è uscito sul pianerottolo brandendo la stessa arma con due mani e se l'è conficcata nel petto, all'altezza del cuore.

Così è morto Giorgio Binci, 61 anni, pensionato. Il suo male oscuro lo conosceva bene ed era seguito da medici e dai servizi sanitari. Per la depressione era andato in pensione in anticipo dal suo lavoro come impiegato in una fabbrica di cucine della zona. Eppure a far scattare il diverbio con il figlio Alberto, 27 anni, precario che aveva da poco trovato lavoro per l'estate come cuoco, sarebbe stato - secondo la ricostruzione della polizia - proprio il rifiuto dell'uomo di prendere quei farmaci antidepressivi che gli garantivano una certa stabilità.

In qualche momento di quell'alterco, tra grida sempre più forti che avevano messo in allarme i vicini di casa, Binci ha preso un grosso coltello da cucina e ha sferrato un colpo al giovane, poi, forse rendendosi conto di cosa aveva fatto, è uscito dall'appartamento e si è ucciso.

I vicini, in una tranquilla palazzina di via Cellini immersa nel verde, sono sotto shock. Padre e figlio, che vivevano soli dopo la separazione dalla moglie avvenuta una quindicina di anni fa, erano persone "taciturne, per bene e riservate", anche se c'è chi ricorda un tentativo di suicidio, però non confermato. Gente tranquilla persino durante le assemblee di condominio, dove - raccontano oggi gli altri residenti - non hanno mai sollevato un problema. Un estremo riserbo forse legato all'ombra della malattia del padre.

Il ventisettenne è stato trasportato d'urgenza all'ospedale regionale di Torrette di Ancona, dove è stato operato. E' in gravi condizioni, ma non in percolo di vita. Nello stesso nosocomio, ma nella camera mortuaria, si trova il corpo del padre: dopo la prima ricognizione cadaverica (in cui non è stato estratto dal petto il coltello, dalla lama lunga presumibilmente circa 15 centimetri), sarà sottoposto ad autopsia. Ma la dinamica del fatto è chiara, dall'esame autoptico potrà emergere al massimo qualche particolare in più.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri