Calci e pugni alla stazione Susa. "Erano in due, era notte e stavo tornando a casa", ha raccontato su Facebook il collaboratore del consigliere di Fratelli d'Italia, Fabrizio Comba
Insultato e picchiato perché gay: è accaduto di fronte alla stazione Susa di Torino. "Erano circa le due di notte - racconta la vittima, Davide Betti, 29 anni - stavo tornando a casa, quando due uomini mi hanno avvicinato e urlato "frocio", poi hanno iniziato a picchiarmi". Betti ha riportato un'emorragia interna nell'addome ed è ricoverato in terapia intensiva.
Il collaboratore del consigliere di Fratelli d'Italia, Fabrizio Comba, e coordinatore nazionale dell'associazione Gaylib ha avuto il coraggio di raccontare l'aggressione, accaduta tra il 22 e il 23 ottobre, solo ora sul proprio profilo di Facebook.Proprio quando ha scoperto che non aveva bisogno di essere operato al puncreas per le lesioni subite all'addome. Il giovane rimarrà comunque in prognosi riservata.
"Ho rischiato di morire. Le emorragie interne sono state definite gravi e ancora adesso non so quando potrò essere dimesso", ha scritto sul social network. "Spero di uscire la prossima settimana dall'ospedale", aggiunge.
"Erano due persone di costituzione robusta,non ricordo nemmeno esattamente com'erano vestiti, mi sembra con capelli scuri, molto decisi. Stavo camminando, scrivevo sul mio tablet, non mi sono accorto di essere stato seguito. Subito ho pensato a una rapina, invece hanno iniziato a riempirmi di insulti dal significato inequivocabile", afferma. "In passato sono oggetto di altre aggressioni, minacce, insulti. Essere omosessuali, in Italia, è ancora oggetto di gravi discriminazioni. Ma questa volta ho rischiato di essere ucciso", ha infine detto Betti, lanciando un accorato appello per dire "basta alla violenza".