Sedici anni a Schmidheiny e de Cartier de Marchienne. Milioni di euro come risarcimenti
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Arriva la tanto attesa sentenza Eternit. Il tribunale di Torino ha condannato Stephan Ernest Schmidheiny, 64 anni, e Jean Louis de Cartier de Marchienne, 90 anni, gli ultimi proprietari dell'azienda, accusati di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, a 16 anni di reclusione. Il pm Guariniello commenta: per molte famiglie il sogno di giustizia è diventato realtà.
Il tribunale ha ritenuto i due imputati colpevoli di disastro doloso solo per le condizioni degli stabilimenti di Cavagnolo (Torino) e Casale Monferrato (Alessandria). Per gli stabilimenti di Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli) i giudici hanno dichiarato di non doversi procedere perché il reato è prescritto. Il Presidente del Tribunale Giuseppe Casalbore è passato poi a elencare gli indennizzi a favore delle parti civili, che sono alcune migliaia.
Clini a Tgcom24: eliminare l'amianto ha richiesto molto tempo
"C’è voluto molto tempo prima dell’eliminazione dell’amianto e questo deve fare riflettere". E' questo il messaggio dell'intervento del ministro dell'Ambiente Clini, in diretta a Tgcom24. "L’amianto - continua Clini - è una sostanza purtroppo molto presente. Noi abbiamo individuato un programma con le regioni per individuare i luoghi contaminati e investito risorse pubbliche per la bonifica. Detto ciò c’è ancora molto da fare e mi auguro che questa sentenza possa mettere in atto un processo di segnalazione per continuare a lavorare". E sul processo di smaltimento il ministro ha spiegato: "Il programma specifico per Casale Monferrato lo abbiamo seguito direttamente e il processo di bonifica del sito industriale è allo stadio molto avanzato e sono in fase di completamento la realizzazione della discarica per i manufatti d’amianto. Questa sentenza ci aiuterà per recuperare le risorse per proseguire ulteriormente".
Guariniello: per molte famiglie il sogno di giustizia diventa realtà
"Con la sentenza di oggi abbiamo realizzato il sogno di dare giustizia a molte famiglie". Questo il primo commento del pm Raffaele Guariniello, al termine della lettura della sentenza del processo Eternit, durata oltre tre ore.
Balduzzi: va avanti la battaglia contro l'amianto
"La battaglia contro l'amianto prosegue. Certo che la sentenza di Torino rappresenta una pietra miliare e questa giornata sarà ricordata non solo in Italia ma nel mondo intero". Così il ministro della Salute Renato Balduzzi ha commentato la sentenza del tribunale di Torino.
Per il processo-bis la Procura pensa al reato doloso
La Procura di Torino sta valutando la possibilità di contestare un reato di tipo volontario, che potrebbe anche essere l'omicidio con dolo eventuale, nell'inchiesta Eternit-bis, che riguarda un migliaio di morti provocati dall'amianto lavorato a Casale Monferrato e in altre sedi. E' quanto trapela da ambienti giudiziari torinesi.
I familiari delle vittime: sentenza giusta
"Rende giustizia alle famiglie". Questo il commento di Bruno Pesce, presidente della Aneva, l'associazione che riunisce i familiari delle vittime dell'amianto, alla sentenza emessa dal Tribunale di Torino contro i vertici dell'Eternit. "I 16 anni inflitti agli imputati - ha aggiunto Pesce - dimostrano che nell'accaduto vi furono consapevolezza e dolo. Purtroppo - ha concluso - il disastro che hanno provocato è ancora in corso".
Le difese: "Persa la prima battaglia, ma faremo appello"
"La prima battaglia l'abbiamo persa, sicuramente ci appelleremo". E' stato questo il commento dell'avvocato di Stephan Schmideiney, Astolfo Di Amato, al termine della lettura della sentenza Eternit. Anche l'avvocato Cesare Zaccone, legale di De Cartier, conferma l'intenzione di fare ricorso e osserva: "Una sentenza che non ci aspettavamo".
Clini: questa condanna è giusta
La condanna Eternit "è giusta e inevitabile". Ora bisogna completare la mappatura dei siti a rischio amianto. A intervenire in questo senso è stato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, il quale ha sottolineato che "il problema vero oggi in Italia è che, nonostante l'impegno del ministero dell'Ambiente in questo campo e le ingenti risorse impiegate (circa 50 milioni di euro solo nelle aree industriali più inquinate, i cosiddetti Sin, Siti di Interesse Nazionale), non abbiamo ancora una mappatura completa dei siti che devono essere risanati".
Quindici milioni di risarcimento all'Inail
La Corte ha stabilito 15 milioni di risarcimento per l'Inail, 100mila euro per ogni sigla sindacale costituita parte civile, a partire dalla Cgil, 100mila euro per l'Associazione familiari vittime amianto, 70mila euro per il Wwf, 4 milioni di euro per il Comune di Cavagnolo (Torino), 70mila euro a Medicina democratica. Spiccano anche i risarcimenti decisi a favore del Comune di Casale Monferrato (25 milioni di euro) e della Regione Piemonte (20 milioni).
Alla sentenza esplode l'applauso delle vittime
Un grande applauso di alcuni secondi ha accolto la lettura della sentenza del processo Eternit nell'aula magna del tribunale di Torino. L'aula, con una capienza di circa 700 persone, era praticamente piena e ha continuato a seguire il resto della lettura della sentenza in rigoroso silenzio. La maggior parte delle persone portava sulle spalle la bandiera tricolore con la scritta "Eternit giustizia!", diventata simbolo della lotta contro l'amianto.
Ai parenti delle vittime 30mila euro di provvisionale
Dopo aver pronunciato la sentenza di condanna per i due imputati, il giudice Giuseppe Casalbore ha letto i risarcimenti decisi per le parti civili, in particolare elencando tutti i familiari delle vittime. La Corte ha stabilito un risarcimento di 30mila euro per ogni congiunto. Per alcuni ammalati sono stati stabiliti 35mila euro di risarcimento. Il riconoscimento economico finale sarà poi deciso in un successivo processo civile.
Ministro Balduzzi: "Sentenza storica"
"E' una sentenza che senza enfasi si può definire davvero storica, sia per gli aspetti sociali che per gli aspetti strettamente tecnico-giuridici". E' il commento del ministro della Salute, Renato Balduzzi. Sotto il profilo sociale, rileva, "corona una lunga battaglia che ha visto fianco a fianco la Repubblica, nel senso di tutti i livelli istituzionali, e il pluralismo sociale, in particolare forze sindacali e associazionismo dei familiari delle vittime".