Tragica fatalità

Pordenone, bimba uccisa dal cane di famiglia: assolti mamma e zio

Per i giudici la morte della piccola non fu causata dall'omessa vigilanza dell'animale

26 Ott 2017 - 15:31

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Lo zio e la mamma della piccola Astrid, una bambina di tre anni di San Martino al Tagliamento (Pordenone) uccisa nel 2015 dal cane di famiglia, sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo. Per il giudice, Rodolfo Piccin, la morte della bimba è stata una fatalità e non la conseguenza dell’omessa vigilanza dell’animale. Il padre della vittima, che si era costituito parte civile, aveva chiesto un risarcimento di due milioni di euro.

L'aggressione - La tragedia risale al 25 maggio 2015. La bambina era andata a trovare i parenti e stava giocando nel giardino di casa, insieme alla mamma e alla cuginetta. Accanto a lei un pastore tedesco di proprietà dello zio. Un cane docile, secondo i familiari, che non aveva mai manifestato comportamenti aggressivi. Tutto accadde nell’arco di pochissimi istanti: improvvisamente, e apparentemente senza ragione, l’animale si avventò sulla piccola, prendendola a morsi. Astrid morì appena arrivata al pronto soccorso, nonostante gli sforzi del personale sanitario.

La vicenda giudiziaria - La procura aveva aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità. Si ipotizzava che zio e madre della bambina non avessero custodito il cane con sufficiente attenzione, avessero sottovalutato la sua pericolosità e o non si fossero preoccupati di evitare il contatto tra la piccola e l’animale. Tutte accuse immediatamente respinte dai legali degli indagati. "Quello che è successo non era prevedibile" aveva sottolineato l’avvocato Laura Sbrizzi, il difensore della mamma. A più di due anni di distanza dai fatti, la tesi difensiva è stata accolta dal Tribunale monocratico di Pordenone. Per il giudice "il fatto non sussiste": Astrid è morta per un tragico incidente.

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