L'ex numero uno del colosso siderurgico pugliese aveva 88 anni
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E' morto a 88 anni Emilio Riva, il patron dell'Ilva. Il proprietario dell'impianto siderurgico di Taranto era malato da tempo. Era ai domiciliari in seguito all'inchiesta sul disastro ambientale causato nel capoluogo pugliese dall'azienda e per lui era stato chiesto il rinvio a giudizio.
Riva aveva acquistato a metà degli anni Novanta il gruppo dell'acciaio, commissariato la scorsa estate e affidato a Enrico Bondi. "Abbiamo perso un grande imprenditore - scrive in un messaggio alla famiglia il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi -. Un vero capitano d'industria, e non lo dico per dovere istituzionale, ma per il dovere morale di riconoscenza che, come operatore del settore e, consentitemi di dirlo, come italiano, sento di dover esprimere nei suoi confronti".
Riva aveva lasciato la presidenza dell'Ilva ben prima che esplodesse l'inchiesta, sostituito dal figlio Nicola, rimasto alla guida del gruppo fino al luglio 2012. Dopo il figlio Nicola, a prendere le redini dell'azienda era stato il prefetto Bruno Ferrante, dimessosi a sua volta nel maggio 2013, in seguito al sequestro da 8,1 milardi disposto dal gip di Taranto. E dall'agosto dello stesso anno era cominciata l'era del commissariamento per l'azienda di Taranto.