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Ilva, Vendola: "Non è finita, si coniughino le ragioni dell'ambiente e quelle dell'industria"

Il governatore della Puglia a Tgcom24: "Finita l'epoca in cui salute e ambiente erano marginali"

27 Lug 2012 - 15:25
 © Tgcom24

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Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola interviene a Tgcom24 per dire la sua sulla questione Ilva. "L'Ilva non è finita - dice -: è finita l'epoca in cui il diritto alla salute e quello all'ambiente potevano essere considerati marginali; da una parte c'è il fondamentalismo ambientalista dall'altra un industrialismo cieco, la sfida è coniugare le ragioni dell'ambiente e le ragioni dell'industria".

"Il Procuratore Sebastio e il Procuratore Generale Vignola hanno offerto indicazioni che chiariscono in questo momento di confusione la vicenda - ha spiegato Vendola -. Il sequestro non significa lo spegnimento dell'Ilva. Non siamo all'ultima parola del più grande siderurgico d'Europa. Siamo in una fase di accertamento di una relazione tra inquinamento e patologie. L'Ilva deve poter interloquire con la Procura, se saranno rispettate le prescrizioni e l'Ilva, in questo tempo occupato dal riesame, fino all'ultima istanza, darà segnali di ottemperare alle prescrizioni, potrà essere riconsiderato il procedimento giudiziario".

Secondo il presidente della Regione Puglia, "non è vero che o si sceglie per ambiente e per la salute o per l'economia". "Comincia - ha detto Vendola - un colloquio che indicherà il sentiero utile per ambientalizzare gli apparati produttivi dell'Ilva e ripristinare la legalità per salvare una grande fabbrica che dà lavoro a migliaia di operai. Quando parlo di fondamentalismo ideologico mi riferisco a coloro che immaginano riconversioni naive. Chiudere l'Ilva significa infliggere un colpo drammatico all'industria italiana. Per la Puglia significa un colpo al cuore dal punto di vista delle prospettive economiche. Ma la prevalenza va al diritto alla vita e alla salute".

"Mai fatti sconti all'azienda"
"Noi anche sfidando le ire del sistema di impresa e il sorriso ironico di tanta buona stampa borghese all'Ilva non abbiamo mai fatto sconti - ha sottolineato Vendola -. Se oggi dai camini dell'azienda vengono sputati 3 grammi e mezzo di diossina, quando, fino a qualche anno fa, ne sputavano fuori mezzo chilo vuol dire che abbiamo raggiunto dei risultati. Insieme, magistratura, politica e cittadinanza attiva, possono trasformare quello che sembra un incubo in una grande occasione per tutta Italia".

"Ammirato dalla compostezza dei manifestanti"
"In Puglia - conclude il governatore - abbiamo costruito una delle tecnologie più all'avanguardia d'Europa e dico che si deve continuare a lavorare insieme per fare sempre meglio. Con il ministro Clini abbiamo firmato un protocollo per attuare tutta una serie di bonifiche. Sono molto ammirato per la straordinaria compostezza dei manifestanti, è sacrosanto che un lavoratore difenda il proprio posto di lavoro. Esprimono una consapevolezza culturale, hanno capito che anche per difendere il posto di lavoro è importante che l'Ilva cambi registro, per dare una risposta tangibile alla domanda di salute della comunità tarantina".

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