OPERAZIONE "CRIMINI D'ORIENTE"

Rapine e violenze contro connazionali: arrestata banda criminale cinese

Operavano con brutalità, come nella mafia orientale. Per i colpi venivano usate armi da fuoco, accette e machete. Le indagini rese difficili dalla ritrosia delle vittime a denunciare per paura di ritorsioni

31 Ago 2018 - 12:34
 © carabinieri

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I carabinieri di Gorizia hanno arrestato nella notte cinque cittadini cinesi ritenuti responsabili di numerosi furti e rapine ai danni di connazionali compiuti con particolare violenza, tanto da essere paragonati a componenti della mafia cinese. La banda utilizzava armi da fuoco e machete. Il blitz è scattato congiuntamente a Napoli, Mestre, Padova, Poggio a Caiano (Prato), Campi Bisenzio (Firenze) e Reggio Emilia.

L'operazione, denominata "Crimini d'Oriente", ha permesso di risalire ai presunti responsabili di due rapine in appartamento, a San Pier d'Isonzo (Gorizia) e Mestre, e sette furti e tentativi di furti a Mantova, Milano, Treviso e Rovigo a fabbriche e laboratori tessili di cinesi.

Gli indagati, nel corso dei loro raid criminali, utilizzavano armi da fuoco e da taglio, tra cui coltelli a lama lunga, accette e machete e non esitavano a usare violenza sulle vittime, che venivano metodicamente imbavagliate e legate con fascette di plastica.

L'indagine si è rivelata particolarmente complessa in considerazione della ritrosia delle vittime, tipica della comunità cinese, a denunciare alle forze dell'ordine i torti subiti, nel timore di andare incontro a ulteriori, gravi ritorsioni.

Durante le perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate, all'interno di un capannone di Poggio a Caiano, numerose macchine da cucire industriali, provento dei furti compiuti dall'organizzazione criminale. E' stata anche sequestrata un'autovettura Volkswagen Caddy, utilizzata dalla banda per gli spostamenti sul territorio nazionale.

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