Mariella Cimò scomparve nel 2011, forse uccisa, secondo la Procura, dopo una violenta lite. Indagata la badante
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Salvatore di Grazia, il marito di Mariella Cimò, la 72enne scomparsa da San Gregorio, nel Catanese, ad agosto del 2011, è stato arrestato dai carabinieri di Gravina. L'uomo era indagato per omicidio e distruzione di cadavere. Secondo gli inquirenti, avrebbe ucciso la moglie dopo una furibonda lite. I due erano sposati da 43 anni. Sotto inchiesta anche la badante. Del caso se ne occupò anche "Quarto Grado".
La coppia era sposata da 43 anni, ma negli ultimi periodi c'erano stati dei contrasti tra marito e moglie, in particolare sulla gestione di un autolavaggio self service per autovetture di Aci Sant'Antonio, di proprietà della Cimò e nel quale lavorava l'uomo. La donna lo voleva vendere, mentre il marito era assolutamente contrario, anche perché, sostengono gli investigatori, "utilizzava gli uffici per incontri legati a relazioni extraconiugali".
"A suo carico - spiega il procuratore capo Giovanni Salvi in una nota - sono stati raccolti elementi indiziari, costituiti innanzitutto dal contrasto tra le dichiarazioni rese, a partire dalla denuncia di scomparsa, e gli elementi obiettivi raccolti (quali le immagini tratte da telecamere, gli accertamenti sui tabulati telefonici, gli acquisti effettuati, buste che contenevano denaro e che l'uomo affermava che fossero scomparse dalla cassaforte di casa)".
Secondo la Procura, Di Grazia avrebbe anche tenuto comportamenti "atti a sviare le indagini" e avrebbe avuto "un'improvvisa disponibilità economica nei giorni immediatamente successivi al 25 agosto, nonostante avesse dichiarato che la moglie aveva portato con sé tutto il denaro custodito nella loro cassaforte".