Nelle zone colpite dal sisma crollano le stalle rese fragili dal peso della neve e dalla terra che trema
Nelle aree colpite dalle scosse sale l'allarme non solo per le persone ma anche per gli animali: se ne contano decine morti e feriti per il crollo delle stalle rese più fragili dal mix micidiale di peso della neve e terra che trema. E' l'allarme che emerge dal monitoraggio della Coldiretti sulla base delle segnalazioni giunte dalle zone terremotate che evidenziano una nuova strage di animali in un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini molti dei quali costretti al freddo. "Solo nelle Marche - precisa la Coldiretti - si contano ora seicento mucche e cinquemila pecore al freddo nelle neve senza ripari. Il bilancio è destinato a salire perché molte aziende agricole nelle aree terremotate sono isolate ed irraggiungibili per le persistenti nevicate che ostacolano le consegne dei mangimi necessarie all'alimentazione degli animali e la raccolta del latte dagli animali che devono essere munti due volte al giorno".
#terremoto, #Coldiretti: nelle aree colpite dalle scosse animali morti e feriti per crollo delle stalle rese più fragili dal peso della neve pic.twitter.com/SKb3K6twyp
— Coldiretti (@coldiretti) 18 gennaio 2017
Stesso allarme lanciato dell'Enpa che chiede l'intervento dell'esercito nelle aree del sisma: "Lo stiamo chiedendo con forza - precisa l'Ente - non solo per ripristinare le vie di comunicazione ma anche affinché vengano costruite le stalle per gli animali, superando così tutti i problemi burocratici che hanno avuto solo l'effetto di far morire di freddo centinaia e centinaia di animali".