Terrorismo, blitz all'alba del Ros: 17 arresti Mullah: attaccheremo chi occupa Kurdistan
© ansa | Il mullah Krekar comandava l'organizzazione smantellata dal Ros
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In Italia sette persone sono finite in carcere. Per gli investigatoti Merano era un vero e proprio "crocevia di aspiranti jihadisti". Operazione anche in altri Paesi Ue
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I carabinieri del Ros, con altre forze di polizia europee, hanno arrestato 17 persone per associazione con finalità di terrorismo internazionale. Sette arresti sono stati eseguiti a Merano, per gli investigatori vero "crocevia di aspiranti jihadisti".Tre distinti interventi invece sono stati effettuati in Norvegia: in manette il mullah Krekar, mente della cellula, che nelle intercettazioni affermava: "Pronti a difendere il Kurdistan con il martirio".
© ansa | Il mullah Krekar comandava l'organizzazione smantellata dal Ros
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Gli arrestati - Dei 17 arrestati, 16, tra cui Krekar, sono curdi e uno è kosovaro. Alle indagini hanno collaborato le autorità giudiziarie e di polizia di Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Germania e Svizzera, coordinate da Eurojust.
Gli arresti sono stati disposti dalla Procura di Roma. Anche le tre distinte operazioni avvenute in Norvegia sono avvenute su richiesta delle autorità italiane.
Il mullah Krekar è ritenuto vicino all'Isis. Si tratta del capo dell'organizzazione smantellata dal Ros e già fondatore, nel 2001, del gruppo terroristico Ansar Al-Islam. L'uomo, detenuto in Norvegia, dal carcere continuava ad essere la guida ideologia e strategica dell'organizzazione con diramazioni in tutta Europa, Italia compresa. La cellula italiana dell'organizzazione è "molto attiva - annotano gli investigatori - soprattutto nell'attività di proselitismo e sostegno logistico".
L'utilizzo di Internet, spiegano gli investigatori, "ha consentito agli indagati di annullare le distanze tra gli associati, residenti in diversi Paesi europei, permettendo loro di mantenere una forte coesione di gruppo, rafforzata dalla periodica e frequente partecipazioni a chat virtuali, e di rimanere in contatto con la propria guida spirituale".
In definitiva, l'organizzazione terroristica smantellata, sottolinea il Ros, "incarna l'evoluzione del modello jihadista di tipo tradizionale", ma che si è rivelata "ancora più insidiosa, rimanendo gerarchicamente strutturata, con il proprio vertice in Norvegia, ed articolata in cellule operative in numerosi paesi, tra cui un'importantissima articolazione in Italia".
"Merano crocevia di aspiranti jihadisti" - Tra gli arrestati figura anche Abdul Rahman Nauroz, risultato "particolarmente attivo nell'attività di reclutamento, sia attraverso Internet, sia attraverso lezioni che teneva nel proprio appartamento di Merano, luogo di riunioni segrete e crocevia di aspiranti jihadisti". Lo affermano gli investigatori.
L'organizzazione smantellata e le accuse - L'organizzazione smantellata dal Ros era "caratterizzata da un'ideologia radicale e violenta, da una gerarchia verticistica e dalla segretezza della struttura compartimentata in cellule presenti in Medio Oriente e in Europa, in particolare in Italia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Finlandia, Grecia, Svezia, Norvegia, Iraq, Iran e Siria", spiegano ancora gli inquirenti. Un'organizzazione "costituita dal mullah Krekar con l'obiettivo finale di rovesciare l'attuale governo del Kurdistan iracheno per sostituirlo con uno stato teocratico, di compiere atti di violenza in Europa e di alimentare dei teatri di conflitto, mediante l'invio di aspiranti combattenti, anche al fine di addestrarli per il futuro conflitto in Kurdistan".
Documentati, poi, "il tentativo di reperire armi da destinare in territorio europeo, in particolare nei Paesi Bassi; le minacce di compiere azioni violente in Norvegia, come ritorsione per la perdurante detenzione del mullah Krekar, arrestato dalle autorità norvegesi il 27 marzo 2012 o comunque contro obiettivi occidentali; il progetto, avallato dal vertice dell'organizzazione, di sequestrare personale diplomatico norvegese presente in un Paese europeo o in Medio Oriente, e di tenerlo in ostaggio al fine di negoziare con le autorità norvegesi la liberazione del mullah".
E ancora: "La costituzione, in Italia e in Olanda, di cellule terroristiche dormienti; la raccolta di denaro destinato alle famiglie dei combattenti morti nei teatri di conflitto; il sostegno logistico e finanziario, assicurato dai vertici dell'organizzazione e dalle componenti stanziali in Italia, Finlandia, Svizzera e Inghilterra, per il reclutamento, l'instradamento e la partecipazione attiva di aspiranti combattenti stranieri al conflitto siriano".
Alfano: "Noi esposti, ma prevenzione funziona" - "Siamo un Paese esposto a rischio terrorismo internazionale perché facciamo parte di quella grande coalizione internazionale che contrasta il Califfato ma fin qui l'Italia ha realizzato un'attività di prevenzione che ha funzionato". Lo dichiara il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, in merito al blitz antiterrorismo del Ros.