Portata in carcere la madre ha confermato la versione resa la notte del fermo; il gip si è riservato la decisione sulla convalida dell'arresto
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"Le ferite riportate dal bambino sono compatibili con una caduta dall'alto". Lo afferma il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, in merito agli esiti dell'autopsia eseguita sul neonato morto martedì in ospedale a Torino dopo che la madre lo aveva abbandonato in strada a Settimo Torinese. I primi responsi confermerebbero, dunque, l'ipotesi investigativa secondo cui la donna, ora in carcere e sottoposta a nuovo interrogatorio, avrebbe lanciato dal balcone il bebè appena partorito. Il gip si è riservato la decisione sulla convalida dell'arresto.
In carcere un nuovo interrogatorio È durato poco più di un'ora l'interrogatorio della 34enne torinese accusata dell'omicidio aggravato del neonato che aveva appena partorito. Dimessa dall'ospedale Sant'Anna, la donna è stata ascoltata presso la casa circondariale Lorusso Cotugno dal gip di Ivrea Francesco Scialabba e dal pm Lea Lamonaca.
"La mia assistita ha confermato la versione resa la notte del fermo, martedì scorso, davanti al pm", ha spiegato il difensore d'ufficio Patrizia Mussano, all'uscita dal carcere. La donna ha ribadito di essere lei la madre del piccolo e ha detto di non ricordarsi nulla di ciò che è avvenuto dopo il parto. Il gip si è riservato la decisione sulla convalida dell'arresto.