La mamma, una dipendente del Comune di Castelfranco di Sopra, era andata al lavoro lasciando la bambina nella vettura sotto il sole. Inutile l'intervento dei medici del 118
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Una bambina di un anno è morta per arresto cardiaco dopo essere stata dimenticata per alcune ore chiusa nell'auto dalla madre, Ilaria Naldini, dipendente del Comune. E' accaduto a Castelfranco di Sopra (Arezzo) nel primo pomeriggio. La bimba sarebbe stata già in arresto cardiaco quando è stata trovata. Inutile il tentativo dei medici del 118 di rianimarla.
La dinamica della tragedia - La madre si sarebbe recata direttamente al lavoro alle 8 senza fermarsi prima all'asilo nido per lasciare la figlia che in quel momento stava dormendo sulla vettura. La piccola è morta per arresto cardiaco dopo essere rimasta sei ore chiusa nell'auto parcheggiata in Piazza Vittorio Emanuele.
Inutili i soccorsi - La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio. Ad accorgersi della bimba riversa sul seggiolino sarebbe stata proprio la madre che, uscita da lavoro alle 14, ha immediatamente aperto la vettura. Aiutata da alcuni passanti, la donna ha estratto la figlia dall'abitacolo e sarebbe stata tentata anche la rianimazione con un defibrillatore in dotazione al Comune. Sul posto sono intervenuti anche i medici del 118 ma per la piccola non c'è stato nulla da fare.
"Abbiamo udito un urlo straziante" - Agghiacciante è la testimonianza di alcuni abitanti di Piazza Vittorio Emanuele che descrivono così il ritrovamento della piccola da parte della madre: "Abbiamo udito un urlo straziante. Nessuno prima si era accorto di niente e la bimba è rimasta nella vettura al sole per ore".
"Madre premurosa" - Ilaria Naldini ha 38 anni, vive a Terranuova Bracciolini (Arezzo) e viene descritta da chi la conosce come una madre "attenta e premurosa" e "molto affidabile" sul lavoro. In passato aveva pubblicato sulla sua pagina Facebook un articolo di un quotidiano dal titolo: "Maternità e lavoro: perché le donne non ce la fanno più". La donna è stata sentita nell'immediatezza dei fatti dai carabinieri che hanno poi ascoltato alcuni testimoni.