Il boss di Cosa Nostra è l'unico imputato. Il 14 aprile 2015 fu assolto dalla Corte di Assise di Firenze "per non aver commesso il fatto"
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Totò Riina è collegato in videoconferenza dal carcere di Parma con il tribunale di Firenze dove si è aperta l'udienza per il processo davanti alla corte d'assise d'appello di Firenze per la strage del treno 904.Il boss, che segue l'udienza disteso su una barella, è imputato come mandante della strage che il 23 dicembre 1984 causò 16 morti e 260 feriti sul convoglio Napoli-Milano.
Il boss mafioso è accusato di essere il mandante, il determinatore e l'istigatore dell'attentato che costò la vita a 16 passeggeri e dove rimasero ferite 267 persone. Per la strage del Natale 1984 sono stati già condannati in concorso, in via definitiva, i boss Giuseppe Calò, Guido Cercola, Franco Di Agostino e l'artificiere Friedrich Schaudinn.
La Procura Generale di Firenze lo scorso 14 aprile 2015 assolse il boss di Cosa Nostra "per non aver compiuto il fatto". Le indagini che hanno portato al processo di Riina furono riaperte sette anni fa. In questo momento stanno parlando gli avvocati delle parti civili e in aula sono presenti anche alcuni sopravvissuti alla strage.
In una pausa del processo ha parlato l'avvocato Luca Cianferoni, difensore del boss di Cosa Nostra: "Totò Riina sta molto male: penso che nessuno questo possa disconoscerlo". L'avvocato non ha voluto aggiungere altro sulle polemiche riguardo il rinvio da parte della Cassazione al tribunale di sorveglianza di Bologna sulla richiesta di scarcerazione per gravi motivi di salute: "Qui stiamo parlando di un'altra vicenda, non credo sia corretto parlare di questo", ha concluso Cianferoni.