E' durato dodici ore e mezzo l'incidente probatorio in cui sono state acquisite le testimonianze delle vittime. Le ragazze americane confermano le accuse nei confronti dei due militari
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I due carabinieri accusati di violenza sessuale da due studentesse americane a Firenze "non devono chiedere scusa a nessuno". Lo ha detto il difensore del militare scelto Pietro Costa, dopo l'incidente probatorio in cui sono state acquisite le testimonianze delle vittime. Le giovani hanno confermato le accuse dopo dodici ore e mezzo di interrogatorio. Durante le deposizioni, una delle due ragazze è scoppiata in lacrime.
Nell'aula bunker di Firenze è stata ribadita la linea della difesa, secondo cui i rapporti sessuali furono consenzienti. "Tutt'al più sono stati fessi a metterle nella macchina di servizio per accompagnarle a casa", ha aggiunto l'avvocato Carta, affermando che il suo assistito "è sconvolto" e che verrà fatto "il possibile per accertare la verità".
"Un terzo delle 260 domande che ho proposto al gip non sono state fatte, ma siamo comunque soddisfatti, questa è solo una fase del processo", ha concluso il legale.
Il pianto della ragazza - Dal canto loro i legali delle ragazze hanno riferito che ci sono stati "momenti drammatici e di sofferenza" durante le due deposizioni. L'avvocato Francesca D'Alessandro ha riferito che la sua assistita ha pianto "quando le è stato chiesto di ricordare il momento dello stupro. Ne ha parlato con molta sofferenza, è stato un pianto liberatorio, il superamento di uno scoglio. Ora può affrontare meglio il suo percorso di riabilitazione".