Arriva il "no" degli imprenditori veneti alla nuova manovra economica. A dirlo il segretario della coalizione indipendentista Lodovico Pizzati: basta spremerci fino all'osso
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La rivolta alla manovra del governo partirà da Arzignano, un paese del Vicentino, e per mano di "Veneto Stato". La coalizione indipendentista coordinata dal segretario Lodovico Pizzati infatti ha deciso di dire "basta" e lanciare una sfida a Roma erigendo il monumento all'evasore durante la manifestazione di solidarietà alle imprese e ai lavoratori veneti, "ingiustamente attaccati e bollati come evasori", che si terrà sabato 10 settembre.
In vista della nuova stesura della finanziaria, Pizzati se la prende con i parlamentari che governano l'Italia che "prima spremono fino all'osso gli imprenditori veneti e poi li additano come evasori di tasse". "Abbiamo scelto Arzignano - ha detto -, perché proprio contro le concerie venete sono in atto una disinformazione e un attacco vergognosi, degni di un governo che controlla praticamente tutti gli organi di informazione!".
Il segretario di "Veneto Stato" non usa mezzi termini nell'intervista rilasciata al VicenzaToday: "Il momento è di una gravità impressionante, il nostro sistema produttivo è sotto attacco coordinato da parte del governo mafioso e degli organi di informazione di regime. È inaccettabile che chi tiene in piedi questo Stato fallito venga messo alla gogna ogni giorno, con falsità e disinformazione degne del peggiore regime dittatoriale."
Pizzati lancia una forma di resistenza fiscale: "Non pagheremo più le tasse all'Italia, che ha dimostrato ampiamente di non meritarsele. Sabato 10 settembre ad Arzignano spiegheremo come avverrà la nostra rivolta fiscale, siamo pronti e determinati a dare la battaglia estrema contro questa masnada di incapaci e ladri di politicanti italiani, gente che viene qui ad offenderci dopo che vive a sbafo senza far nulla grazie al furto dei soldi dei veneti". "E' venuto il momento. Basta lagne - ha poi concluso -, basta imbrogli e false promesse. E' venuto il momento inevitabile di difendersi dicendo 'no' ".