E' terminata pacificamente l'occupazione del campanile di San Marco messa in atto dagli operai dell'azienda chimica, in arretrato di molte mensilità. Orsoni ha garantito che si attiverà per i pagamenti
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E' terminata dopo circa sette ore la protesta degli operai della Vinyls di Marghera che poco dopo la mezzanotte hanno abbandonato il campanile di San Marco a Venezia dove erano saliti in tre nel primo pomeriggio. Ora i lavoratori della Vinyls attendono con apprensione l'incontro che il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, avrà in giornata con un istituto di credito per cercare di sbloccare intanto gli anticipi degli stipendi arretrati.
Orsoni aveva infatti incontrato in serata i tre operai per convincerli a terminare la loro protesta assicurando che si sarebbe attivato immediatamente verso gli istituti di credito per ottenere i pagamenti delle mensilità arretrate.
Sono state proprio le rassicurazioni del sindaco, accompagnate dalla richiesta delle forze dell'ordine di terminare l'occupazione del campanile, a indurre Lucio Sabbadin, Alessandro Gabanotto e Nicoletta Zago a desistere dall'intenzione di passare la notte all'aperto.
Con il gruppetto di lavoratori sono rimasti fino all'ultimo, sulla cella campanaria a circa 50 metri d'altezza dal suolo, alcuni agenti della Digos di Venezia, i quali hanno anche rifocillato i tre operai portando loro alcune pizze.
Gli operai avevano deciso di mettere in atto la loro protesta stanchi dello stallo in cui versa l'azienda chimica. Si sono mescolati ai turisti in visita al campanile, a oltre 50 metri d'altezza mettendo poi in atto l'azione battezzata "il paron di Venezia", "come sono padroni i commissari che ci hanno portato a questo punto".