Una norma stabilisce che è sufficiente che un solo mollusco sia appena sotto i 2,5 cm del limite consentito per far scattare un processo
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Un millimetro in più o in meno può fare la differenza fra una fedina penale immacolata e un processo che può portare a pesanti sanzioni pecuniarie. Una nuova normativa europea che istituisce un reato penale la raccolta di una vongola sotto misura ha scatenato una guerra di millimetri fra l'Ue e i vongolari italiani. I pescatori, riporta Libero, si sono riuniti davanti alla capitaneria di porto di Venezia per una manifestazione nazionale di protesta contro le norme europee.
La protesta è frutto della nuova linea comunitaria della tolleranza zero contro le vongole sottodimensionate. E' sufficiente che ci sia anche un solo mollusco, tra i milioni pescati, che sia più piccolo anche di un solo millimetro dei 2,5 centimetri del limite imposto da una norma del Regolamento comunitario del Mediterraneo nel settore della pesca, entrata in vigore nel 2010, per far scattare multe salatissime, fino a 4.000 euro.
La precedente soglia di tolleranza, fissata al 10% del totale pescato, è stata annullata, con conseguenze che possono essere anche più pesanti delle multe: dopo tre infrazioni, infatti, c'è la revoca della licenza. I 1.480 vongolari che lavorano in Italia non ci stanno: oltre ai 600 aderenti alla Co.ge.vo (Consorzi per la Gestione e la Tutela della Pesca dei Molluschi Bivalvi) che si raduneranno oggi a Venezia, altre manifestazioni sono state contemporaneamente organizzate a Rimini, Ancona, Fano e Ortona.
Il 27 gennaio, invece, è previsto un incontro a Roma fra i rappresentanti dei pescatori e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. I vongolari propongono di ripristinare la soglia di tolleranza per le vongole sottodimensionate, portare il limite ad almeno 23 millimetri e di punire eventuali infrazioni con sanzioni amministrative e non penali.
Intanto, nella guerra dei millimetri, i vongolari hanno trovato un appoggio politico nella Lega Nord. "Questa vicenda è l'ennesima riprova che l'Europa è una gabbia di matti. Qui ci sono di mezzo migliaia di posti di lavoro e non deve essere Bruxelles a decidere le nostre sorti", ha commentato Il segretario del partito Matteo Salvini.