Fedifraghi gli uomini, ma non solo. La tendenza all'infedeltà è più frequente di quanto non si creda. Ecco perché il pensiero tenta a (quasi) ogni età
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Sarà la voglia di evasione o l'orologio biologico, ma secondo una recente indagine la tentazione al tradimento occupa i pensieri di molte coppie, soprattutto fra i trenta e i quarant'anni. Alla base ci sono tante ragioni, dall'edonismo e il piacere dei sensi al tentativo (più o meno vano) di fuggire dalle responsabilità. Ecco le cose da sapere sul tradimento… degli uomini e delle donne.
LO STUDIO – Il portale Incontri-Extraconiugali ha coinvolto mille partecipanti, uomini e donne, al fine di approfondire un tema decisamente scottante. A quale età si tradisce di più? Il campione, di età compresa fra i trenta e i cinquantacinque anni ha rivelato una questione interessante, legata all'orologio biologico e a ciò che crediamo connesso con la gioventù.
IL GUSTO DELLA TENTAZIONE – Secondo i dati il 48% dei tradimenti avviene fra i quaranta e i quarantacinque anni: un arco di tempo che di solito segna una riflessione esistenziale importante. Entrare negli anta segna il passaggio definito dalla giovinezza alla maturità e spesso è proprio questo ciò che si fa fatica ad accettare. Tradire diventa un modo per affermare la propria ribellione e il proprio non adeguarsi alla routine: una via di fuga dalla vita quotidiana e dalle sicurezze che si è costruiti, all'improvviso percepite come una gabbia.
E LE DONNE? – I dati mostrano che il 78% delle donne fra i quaranta e i quarantaquattro anni tradisce abitualmente il partner. Per le donne l'infedeltà cresce con il numero di anni: se dai trenta ai trentaquattro è il 38% a farlo, la percentuale raggiunge il 59% fra i trentacinque e i trentanove. Dopo i quaranta? Il numero delle traditrici scende al 40%.
VIAGGIO NEI SENSI – Durante l'adolescenza, l'amore sembra seguire i flussi degli incontri (e degli ormoni), tuttavia da adulti gli incontri passionali seguono le strade del desiderio, ma sono anche un modo per rinnovare la propria adesione alla vita. Una nuova relazione ci scopre più vitali, giovani e liberi. Ma attenzione, non sempre accade. Di fronte a una scelta che rischia di mettere in crisi un rapporto è importante analizzare le motivazioni reali che si celano sotto la superficie delle cose. I
SENSO DEL DOVERE – La vita coniugale in alcuni momenti può mettere a repentaglio la spontaneità di una relazione. Da alcune indagini è emerso che fra i trenta e i quaranta è più facile sentirsi infelici: mutui, bollette, figli piccoli e preoccupazioni per il futuro sono fonte di discussione e creano stress. La felicità aumenta dopo gli anta, quando, dopo aver attraversato le burrasche della vita, si riscopre nella famiglia una fonte di gioia e finalmente si può godere del proprio tempo libero.