Quattro consigli pratici per trasformare i compiti a casa in un (quasi) piacere
© istockphoto
Musi lunghi e lamentele: questo è l'approccio di molti ragazzi ai compiti e allo studio. Per uscire dal deprimente impasse e riportare la serenità in casa, è importante cercare di capirli esercitando la dote dell'empatia. Spesso i compiti a casa sono un supplizio e non si tratta solo di capricci e mancanza di forza di volontà. Ciò che difetta, infatti, è la motivazione allo studio. La buona notizia è che anche in famiglia si può fare molto per ribaltare (o migliorare) la situazione.
Parlare a carte scoperte - Nel rapporto genitori-figli, tenere aperto il dialogo è sempre la strada migliore da seguire. Se poi si tratta di adolescenti, questo consiglio vale il doppio. Anche per quanto riguarda la scuola, è bene parlarsi a viso aperto e far capire ai ragazzi che si è disponibili all'ascolto. Spesso, attraverso l'empatia, si possono già scoprire risvolti interessanti riguardo allo scarso profitto scolastico.
Dare un valore differente alle materie - Tra i libri più "odiosi" da aprire, per gli studenti, figurano matematica e latino. Far sbocciare l'amore per queste materie, non è semplice. Ma può diventare più facile se si cambia l'angolazione dalla quale si osserva l'equazione o la versione di latino. Perché ciò accada, è bene che si osservi l'approccio del ragazzo nei confronti di questo tipo di impegni scolastici e che si intervenga, stimolando nuovi punti di vista (non aiutandolo a fare i compiti) che incuriosiscano il giovane studente demotivato. La matematica, per esempio, è in realtà una materia dalle mille sfaccettature e ricca di creatività.
Attenzione all'ansia da prestazione - Quando si pretende il massimo dai figli, questi ultimi spesso tendono a fare il meno possibile. Se al contrario desiderano soddisfare le alte aspettative di mamma e papà, i ragazzi possono restare "vittime" di un'ansia poco sana per la loro età. Il primo lavoro da fare, in caso di scarsa motivazione allo studio, è su se stessi: i figli sono altro rispetto a mamma e papà. Ognuno di noi ha un'inclinazione, desideri e passioni che lo rendono unico. Prendere atto della diversità è il modo migliore per liberare i figli dalla morsa delle aspettative. I risultati, in termini di profitto e serenità, possono essere davvero sorprendenti.
Insegnanti, sempre autorevoli - Esistono, poi, quei casi specifici in cui i figli si sentono demotivati perché non riconoscono nei docenti figure autorevoli e interessanti, persone che siano in grado di insegnare loro qualcosa di importante. Su questo frangente, i genitori possono fare molto: riconoscere sempre autorevolezza agli insegnanti, schierandosi dalla loro parte e non denigrandoli davanti ai ragazzi, fa sì che questi ultimi si mostrino più rispettosi e motivati anche nei confronti dello studio.