Milano Fashion Week, tra romanticismi preziosi e voglia di libertà
© Mondadori Foto | Simonetta Ravizza
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Da Alberta Ferretti a N°21 a Francesco Scognamiglio, il primo giorno di sfilate milanesi celebra una femminilità ricercata e senza vincoli
© agenzia
Dopo l'esordio con Gucci, Milano Moda Donna entra nel vivo della sua programmazione, con una prima giornata di ricca sfilate interessanti. Da Alberta Ferretti a Fay, passando per N°21 e Francesco Scognamiglio, in passerella scorrono tanti tipi diversi di donne, accomunate da un comune senso romantico della moda e dalla voglia di vestirsi esclusivamente per il proprio piacere e comodità.
© Mondadori Foto | Simonetta Ravizza
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Non troppo tempo fa la fashion week di Milano veniva rimproverata dai giornalisti stranieri per l'eccessiva sensualità delle collezioni, che andavano a rinforzare lo stereotipo della donna vista come mero oggetto sessuale. Già da molte stagioni la direzione non è più quella e anche questo primo giorno di sfilate per l'autunno inverno 2015 conferma la tendenza a celebrare una femminilità libera e sciolta da ogni vincolo.
La mattina inizia presto con Simonetta Ravizza, che presenta una collezione dall'attitudine rilassata e asciutta, in una palette di colori scuri e materiali lussuosi. Da Genny, invece, regna il bon-ton della brava ragazza mentre Stella Jean continua a mixare con sapienza il gusto per le estrose stampe haitiane con quello contemporaneo, dando vita a un felice contrasto.
Luisa Beccaria manda in passerella ragazze romantiche ma decise - bello il make-up con rossetti scurissimi - in un'atmosfera retrò. Anche da Alberta Ferretti a regnare è la femminilità eterea fatta di ricami e trasparenze delicate, sottolineata dal volto al naturale delle modelle. Ama il lusso e i contrasti studiati Alessandro Dell'Acqua da N°21, dove i broccati si alternano alla stola in pelliccia, portata sotto la giacca corta.
Mood completamente diverso da Fausto Puglisi e Philipp Plein, invece, dove predomina uno stile più aggressivo e grintoso. Francesco Scognamiglio, infine, si conferma maestro di sartorialità e leggerezza: anche se intricatissimi, abiti e pantaloni sembrano scivolare sul corpo senza mai costringerlo.
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