Coloro che dichiarano redditi prevalenti d'impresa guadagnano in media, secondo il ministero, 20.469 euro l'anno contro i 20.680 di coloro che hanno redditi prevalenti da lavoro dipendente. Ma analizzando settore per settore le cose cambiano
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I lavoratori dipendenti dichiarano al fisco redditi maggiori rispetto agli imprenditori. Lo rivela il dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia. I contribuenti con un contratto e i pensionati dichiarano in media 20.680 euro mentre coloro che hanno un reddito di impresa prevalente solo 20.469 euro. Dai dati diffusi emerge inoltre che un italiano su tre ottiene il suo reddito prevalente dalla pensione.
Nel confronto del ministero, la media dei redditi di tutti i lavoratori dipendenti è superiore a quella di tutti gli imprenditori, ma diverso è il discorso se si analizzano i dati raffrontando le dichiarazioni dei dipendenti "privati" con quelle dei loro diretti datori di lavoro, comparto per comparto.
Nei dati del ministero dell'Economia sono stati distinti i dipendenti che hanno come sostituto d'imposta una persona fisica (9,6% del totale) da quelli con sostituti d'imposta rappresentati da società o enti (90,4 % del totale). Non sono stati considerati i soggetti che lavorano per un ente pubblico che svolge soltanto attività istituzionale.
I dipendenti che hanno come sostituto d'imposta una persona fisica con reddito da attività economica dichiarano un reddito medio da lavoro dipendente di 10.647 euro, mentre i corrispondenti datori di lavoro (circa 575.000 soggetti) dichiarano un reddito medio di 20.469 euro. Maggiore è invece lo scostamento nell'industria e nelle costruzioni. "Molto più accentuato - evidenzia infatti il dossier - è il divario tra il reddito medio del lavoratore e il reddito del datore nel caso di sostituti d'imposta società pari rispettivamente a 21.674 euro e 132.183 euro, in particolare il settore dell'industria è quello con il maggior scostamento".