Per l'agenzia l'Italia è vulnerabile e, nonostante il governo Monti, le riforme sono a rischio a causa del panorama politico attuale
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Standard e Poor's ha declassato il rating dei Paesi di mezza Europa. Nel mirino dell'agenzia sono finiti la Francia, che ha perso la tripla A insieme all'Austria, l'Italia, il cui merito creditizio è stato ridotto di due gradini a BBB+, la Spagna e il Portogallo, Cipro, Malta, Slovacchia e Slovenia. Con la tripla A in Europa rimangono così solo Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo.
"Dall'Ue misure insufficienti"
Standard & Poor's giudica insufficienti le misure adottate dai governi europei nelle recenti settimane ed ha quindi tagliato il rating di 9 Paesi europei sui sedici sotto osservazione. L'outlook e' negativo per 14 delle nazioni osservate. "Le azioni sui rating di oggi sono guidate soprattutto dalla nostra considerazione che le iniziative politiche intraprese dai politici europei possano essere insufficienti ad affrontare pienamente gli stress sistemici in corso nell'eurozona - afferma la nota - Questi stress includono un restringimento delle condizioni di credito, un aumento nei premi di rischio per un crescente numero di creditori dell'eurozona, un simultaneo tentativo di deleverage da parte di governi e famiglie, un indebolimento delle prospettive di crescita e un'aperta e prolungata disputa tra i politici europei sull'approccio adatto per reagire alle sfide".
"Italia più vulnerabile ai rischi di finanziamento"
"Il taglio riflette quella che consideriamo una crescente vulnerabilità dell'Italia ai rischi di finanziamento esterni e le negative implicazioni che ciò può avere per la crescita economica e quindi per le finanze pubbliche". Così, in un comunicato separato, Standard & Poor's spiega la sua decisione sul rating italiano.
"Bene Monti, ma rischi per le riforme"
L'ambiente politico italiano e' ''migliorato'' sotto il Governo Monti e le riforme allo studio possono ''migliorare la competitivita' italiana''. Lo afferma S&P nella nota che accompagna la decisione di tagliare il rating. "Tuttavia, ci aspettiamo che ci sia un'opposizione alle attuali ambiziose riforme del governo e questo aumenta l'incertezza sull'outlook di crescita e quindi sui conti pubblici", spiega l'agenzia.
"Su Italia pesano debito alto e crescita bassa"
''I rating dell'Italia sono appesantiti da un elevato debito pubblico e da deboli potenziali di crescita. Sono invece sostenuti da un'economica in salute e diversificata, dall'atteso surplus primario e da considerevoli risparmi del settore pubblico''., si legge ancora nella nota di Standard & Poor's.
Monti: "Ancora più determinati a fare le riforme, Ue faccia di più"
Il governo e' ancora piu' determinato ad andare avanti con il programma di riforme stabilito, come riconosce la stessa agenzia Standard e Poor's nel suo rapporto sull'Italia. E' questa la reazione che trapela da Palazzo Chigi. "Bisogna promuovere soluzioni a livello europeo per sostenere gli sforzi nazionali in favore della crescita e dell'occupazione", ha aggiunto il premier. "Il rapporto sull'Italia di Standard e Poor's conferma la bonta' dell'azione dell'Esecutivo, soprattutto quanto invita l'Italia a proseguire sulla strada delle riforme strutturale intraprese", ha proseguito.
"L'Italia rischia un nuovo taglio senza riforme"
''Potremmo ridurre il rating se l'amministrazione tecnocratica fallisce nell'attuare riforme strutturali necessarie per aumentare il potenziale di crescita, sia a causa dell'opposizione di gruppi portatori di interessi speciali sia nel caso in cui il mandato del governo dovesse venire interrotto prima della scadenza''. Lo afferma S&P.
"Italia capace di compensare debolezza politica dell'Ue"
''Crediamo che l'indebolito ambiente politico europeo sia in un certo senso compensato da una maggiore capacita' italiana di formulare e attuare politiche economiche che mitigano la crisi''. E' quanto afferma S&P, sottolineando che comunque non ha cambiato il coefficiente per il rischio politico associato all'Italia.
Ue: "Decisione S&P senza fondamento"
''Siamo dispiaciuti della decisione senza fondamento presa oggi da S&P sul rating di diversi paesi dell'area euro''. Lo ha dichiarato il commissario Ue per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, sottolineando che l'Ue ha adottato ''azioni decisive'' su tutti i fronti della crisi.