Il premier interviene a Matrix, su Canale 5, con parole a sorpresa sull'articolo 18 e il lavoro
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"Lo spread scenderà ancora". Lo afferma al Tg5 il presidente del Consiglio Mario Monti che sottolinea come da novembre lo spread "sia sceso di 200 punti". Il vincolo del debito "è un vincolo che non è stato preso ieri ma un anno fa. Certamente è severo ma non impossibile se saremo capaci - noi e tutti i governi che si susseguiranno - di tornare a far crescere di più l'Italia", ha aggiunto.
I giovani si abituino a non avere posto fisso per tutta la vita
Successivamente, ospite a Matrix, su Canale 5, il presidente del Consiglio, ha fatto un'affermazione shock: "I giovani si abituino all'idea di non avere più il posto fisso a vita. Che monotonia. E' bello cambiare e accettare delle sfide" ha detto.
"Art. 18 non è un tabù"
Poi sull'art.18 "non è un tabù e può essere pernicioso per lo sviluppo dell'Italia e il futuro dei giovani in un certo contesto ma può essere abbastanza accettabile in un altro contesto". Per Monti c'è la necessità di procedere "ad una modifica del sistema di flessibilità in entrata e in uscita" ed è essenziale una "riforma degli ammortizzatori che tuteli il singolo lavoratore quando deve cambiare lavoro, senza legare la tutela del lavoratore a un posto di lavoro che diventa obsoleto".
"Ridurre apartheid tra chi ha e chi non ha il lavoro"
Sempre sul lavoro, ha aggiunto che "la finalità principale della riforma del mercato del lavoro è quella di ridurre il terribile apartheid che esiste tra chi per caso o per età è già dentro e chi fa fatica ad entrare. Bisogna ridurre questo divario".
"E' tornato l'orgoglio di essere italiani"
"In Italia trovo l'opinione pubblica che sta recuperando il suo orgoglio, non parlo di nazionalismo ma di patriottismo. L'altro giorno a Londra, ho visto invece l'orgoglio di tanti giovani di essere italiani. Credo che questo conti" ha aggiunto. Poi si è lasciato andare ad una battuta: "mi sto ricommuovendo - dice a proposito della sua lezione a Londra - anche se non sono il ministro del Lavoro". "Ora - prosegue Monti - tanti capi di governo quando vogliono fare valere le loro posizioni in Europa vengono a Roma a confrontarsi e noi parliamo da pari a pari senza dover chiedere più comprensione. Questo - conclude - si tradurrà in un maggior rispetto anche per le imprese italiane".