Il portavoce di Syriza dice che non ci sono fondi per restituire i 300 milioni e torna a chiedere una ristrutturazione del debito greco. Intanto Moody's lancia l'allarme: "Rischio congelamento depositi bancari"
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Atene non rimborserà la tranche di 300 milioni all'Fmi il 5 giugno. Lo ha detto Nikos Filis, portavoce del gruppo parlamentare di Syriza, il partito del premier Tsipras, all'emittente privata Ant1. "Non ci sono fondi" per rimborsare l'"enorme" prestito dell'Fmi, ha precisato Filis, assicurando però che il governo pagherà stipendi e pensioni. Ma "non daremo soldi ai creditori".
"Il debito greco va ristrutturato" "I negoziati si stanno facendo sempre più tesi. Questo è il momento della verità", ha poi sottolineato Filis, spiegando che nessun altro Paese è stato in grado di pagare i debiti dal proprio bilancio e che c'è la necessità di discutere una ristrutturazione del debito greco.
Moody's: "Rischio congelamento depositi banche" - Moody's, intanto, lancia l'allarme: "Le prospettive per le banche greche sono negative, rispecchiando crisi di liquidità". "E improbabile un allentamento delle tensioni" sugli istituti di credito ellenici nei prossimi 12-18 mesi ed "è molto alta la possibilià" che venga imposto "un controllo sui trasferimenti di capitali e un congelamento dei depositi".