Il presidente dell'Inps: "Non ha senso che ci siano regoli differenti tra i due settori"
Almeno "sette ore per tutti" di reperibilità in malattia, con condizioni identiche per pubblico e privato. E' quanto auspica il presidente dell'Inps Tito Boeri, che spiega: "Non ha senso che ci siano regole differenti tra pubblico e privato". Al momento ci sono infatti diverse fasce di reperibilità, quattro ore giornaliere per i lavoratori privati e sette per quelli pubblici. Per la Cgil è una proposta "inaccettabile".
"Credo - ha proseguito Boeri - che le fasce orarie di reperibilità debbano essere uniformate in modo da permettere di svolgere i controlli in modo efficiente, di ridurre le spese e di gestire al meglio i medici. Se una persona è malata starà a casa o in una struttura dedicata".
Fasce di reperibilità - Al momento nel privato le fasce giornaliere nelle quali si deve essere reperibili in casa sono due (10-12 e 17-19), per quattro ore complessive; nel pubblico le fasce sono sempre due ma per sette ore totali (9-13 e 15-18).
Contributo obbligatorio per la non autosufficienza - Boeri ha poi osservato che le spese per la non autosufficienza "sono destinate ad aumentare e non basteranno le risorse recuperate con la lotta agli sprechi e alle inefficienze". Bisogna domandarsi se non vale la pena di introdurre un "contributo obbligatorio e trasparente" destinato a finanziare queste spese, magari anche a carico dei pensionati cosi' come accade in Germania. Il numero uno dell'Inps ha spiegato inoltre che il contributo, già esistente per il pubblico, dovrebbe essere previsto anche per il privato, grazie alla contrattazione collettiva.
Cgil: "Proposta semplicemente inaccettabile" - Il segretario confederale della Cgil, Franco Martini, ha respinto la proposta di Boeri spiegando che "anche oggi dobbiamo registrare l'ennesima esternazione del presidente dell'Inps su argomenti che in realtà competono al legislatore e, se è consentito, alle parti sociali". Martini ha sottolineato che "secondo Boeri sarebbe questa la strada da percorrere in vista del passaggio di competenze dalle Asl all'Inps in materia di controlli per i dipendenti pubblici per 'ridurre le spese e svolgere i controlli in modo efficiente'. Quindi tutti verso il peggio per risanare i conti: semplicemente inaccettabile".