Secondo AlixPartners, nel 2020 tra Europa e Stati Uniti saranno circa 12 milioni i cittadini che si rivolgeranno al car sharing
Da metà settembre 2016, il gruppo automobilistico BMW diventerà il quarto operatore nell'area metropolitana milanese ad offrire un servizio di car sharing. La scelta di BMW non è stata casuale.
Secondo i più recenti dati dell'ANIASA, l'Associazione nazionale industria dell'autonoleggio e servizi automobilistici di Confindustria, il capoluogo lombardo è la città italiana dove il servizio di car sharing è più presente e soprattutto più utilizzato, con 323mila utenti e 1.900 veicoli, seguito da Roma (226mila utenti e 1.200 veicoli) e Torino (54mila utenti e 810 veicoli).
Gli ultimi anni sono stati particolarmente positivi per il car sharing. L'ANIASA osserva che dall'estate del 2013 ad oggi il comparto è cresciuto parecchio sia dal lato dell'offerta – rispetto al passato, i clienti hanno a disposizione diverse tipologie di automobili (tradizionali, elettriche e ibride) e di scooter – che della domanda.
L'interesse degli italiani è verso il car sharing è cresciuto con il tempo, del resto: secondo una stima del CENSIS, il 4% della popolazione (circa due milioni di persone) se ne serve. ANIASA sottolinea che le percorrenze sono rimaste in linea con i dati registrati durante il 2014: un noleggio dura mediamente 24 minuti, per una spesa media di 7 euro a viaggio.
Il car sharing dovrebbe crescere ancora, almeno stando alle stime elaborate da AlixPartners. Secondo cui nel 2020 tra Europa e Stati Uniti saranno circa 12 milioni i cittadini che si rivolgeranno al car sharing (otto milioni in Europa e quattro milioni negli States).
La crescita del car sharing è dovuta principalmente ad un aspetto economico – il noleggio dell'auto permette all'utente di non comprarne una, evitando così le spese per l'acquisto e la manutenzione del veicolo –, che viene indicato dalla maggioranza degli utenti intervistati da AlixPartners (56%) come il motivo principale alla base della scelta di servirsi del car sharing.