Grecia, Juncker: "Ho fatto il possibile" Merkel: "Senza compromessi Ue fallisce"
© -afp | Grecia in crisi, primo giorno con le banche chiuse ad Atene
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Mentre è piena bufera finanziaria per la situazione ellenica, Renzi commenta: "Sarà un referendum tra la dracma e l'euro". Obama: rilanciare trattative
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"Sono rattristato dallo spettacolo che si è dato in Ue, la buona volontà è evaporata, egoismi e giochi tattici o populisti hanno avuto la meglio dopo tutti gli sforzi fatti, mi sento tradito perché non si prende in considerazione gli sforzi personali e degli altri". Queste le parole del presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker che aggiunge: "Per me l'uscita della Grecia dall'Eurozona non è mai stata e non è un'opzione".
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Renzi: "Il referendum è un derby tra euro e dracma" - Sulla consultazione indetta in Grecia, Matteo Renzi commenta così su Twitter in inglese: "Il punto è: il referendum greco non sarà un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma dell'euro contro la dracma".
Padoan: "Italia esposta per 35,9 miliardi" - Sempre su Twitter, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, precisa invece l'entità del debito della Grecia nei confronti del nostro Paese: "Circolano dati sbagliati: tra prestiti bilaterali e garanzie, calcoli aggiornati Esm, l'esposizione è di 35,9 miliardi di euro".
Merkel: "Trovare un compromesso" - Angela Merkel spinge per una soluzione e dice: "Se fallisce l'euro fallisce l'Europa". E precisa: "L'Europa deve essere in grado di trovare un compromesso di fronte ad ogni sfida". Ma poi aggiunge in conferenza stampa a Berlino con Sigmar Gabriel, al termine del vertice con i partiti: "Dobbiamo constatare che una volontà per un compromesso del genere non c'era. Per questo è stato indetto il referendum". E ribadisce: "Senza compromessi l'Europa fallisce. E questo non lo vogliamo".
Juncker: "Mi sento tradito" - E anche Juncker punta su una via d'uscita: "La prospettiva è che l'Eurozona resti a 19 e che altri paesi si aggiungeranno", ha poi affermato Juncker in una conferenza stampa nella sede dell'esecutivo europeo sulla vicenda Grecia, lasciandosi andare poi a uno sfogo personale: "Mi sento tradito, ho fatto il possibile. Non merito tutte queste critiche".
Sul referendum indetto dal governo, il presidente della Commissione Ue dice: "Votare 'no' vorrebbe dire che la Grecia dice 'no' all'Europa". E sottolinea che un voto contrario sarebbe "disastroso".
"Si perde o si vince tutti insieme" - Poi, in una sorta di atto d'accusa contro il governo greco, aggiunge: "Non si tratta di giocare una partita di poker: qui o si perde o si vince tutti assieme". E spiega: "Le autorità greche hanno lasciato all'improvviso il tavolo, e lo hanno fatto nel momento peggiore. Dijsselbloem e io abbiamo spiegato a Tsipras che un'intesa su queste misure poteva aprire l'erogazione dei fondi e che l'Eurogruppo era pronto a discutere misure sul debito già da questo autunno".
Juncker chiarisce poi che "nel piano proposto dalle istituzioni non ci sono tagli alle retribuzioni, nessuno deve dare l'impressione che ce ne siano, non era un'opzione mai messa sul tavolo, e nessun taglio alle pensioni. Abbiamo proposto solo di modernizzare la griglia salariale del pubblico". E conclude sottolineando che "nel nostro piano non c'era stupida austerità".
Hollande: "L'accordo era vicino, deploro la scelta di Atene" - "Deploro la scelta" di Atene. Così Francois Hollande commenta gli sviluppi delle trattative tra Ue e Grecia, al termine del consiglio ristretto sulla situazione che si è tenuto a Parigi. Il presidente ha poi spiegato che l'accordo "era vicino" e ha rassicurato i francesi: "Oggi la nostra economia è robusta, più robusta rispetto a quattro anni fa e non ha nulla da temere; se agiamo lo facciamo per responsabilità".
Lagarde: "Delusione per esito delle trattative" - Il direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, ha espresso "delusione per il risultato inconcludente" delle trattative sulla Grecia a Bruxelles, sottolineando che "i prossimi giorni saranno fondamentali". Lo si legge in una nota del Fondo monetario internazionale. "Continueremo a seguire gli sviluppi; per ripristinare la stabilità economica è necessario un approccio equilibrato".
Varoufakis: "La soluzione è nelle mani di Angela Merkel" - In un'intervista alla Bild, il ministro Varoufakis ha spiegato che, tra i leader dei Paesi membri dell'Ue, Angela Merkel, in quanto rappresentante dello Stato più importante "detiene la chiave per la soluzione: spero che la utilizzerà". Poi, sul referendum, ha detto: "Non potevamo accettare la proposta dell'Ue, ma, per l'importanza della scelta sul futuro della Grecia, non potevamo nemmeno respingerla. Per questo abbiamo scelto di rivolgerci ai nostri cittadini".
Berlino: "Rispetteremo l'esito del referendum greco" - Berlino interviene anche sul referendum indetto, con il portavoce del governo Steffen Seibert che dichiara: "E' una decisione che spetta solo a un governo, e noi ovviamente ne rispetteremo l'esito".
Obama-Hollande: "Rilanciare trattative" - "E' necessario rilanciare le negoziazioni con la Grecia". Ne sono convinti il presidente americano, Barack Obama, e il Capo di Stato francese, Francois Hollande. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, al termine della telefonata tra l'inquilino della Casa Bianca e quello dell'Eliseo.