Christine Lagarde: "Alexis Tsipras ci ha dato la sua parola". Il premier ellenico ha incontrato Jean-Claude Juncker e Jeroen Dijsselbloem
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"Sono ottimista, siamo molto vicini a un accordo, abbiamo una base su cui discutere e nei prossimi giorni faremo ulteriori progressi, un accordo è in vista". Lo ha detto Alexis Tsipras al termine dell'incontro con il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. "E' stato un buon incontro, proseguiremo nei prossimi giorni", ha confermato quest'ultimo. Fiducioso anche il Fmi: "Atene pagherà".
"Tra tutte le parti c'è accordo per mettere fine all'austerità e alle misure del passato, nessuno - ha aggiunto il premier greco - vuole più fare gli stessi errori". E ha rassicurato sul pagamento della rata in scadenza venerdì.
Lagarde: "Venerdì Atene salderà la rata" - Atene ha indicato che il pagamento in scadenza venerdì sarà onorato. Lo ha affermato il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, sottolineando che Tsipras ha detto di non preoccuparsi. "Ho fiducia sul fatto che la Grecia onorerà la sua promessa", ha sottolineato. "Sono d'accordo con Mario Draghi: c'è bisogno di un accordo forte che produca crescita, giustizia sociale e sostenibilità di bilancio", ha aggiunto.
Hollande: "Chiedere il 'giusto' alla Grecia" - "Chiedere troppo alla Grecia potrebbe rallentarne il ritorno alla crescita, ma non chiedere niente o non abbastanza avrebbe conseguenze sull'insieme della zona euro", ha detto il presidente Francois Hollande che vede un'intesa molto vicina, così come il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
La cautela di Berlino - Berlino si tiene più cauta: "Si lavora a ritmi febbrili, con forti pressioni per trovare un accordo", ha detto la cancelliera Merkel, mentre il suo ministro Wolfgang Schauble precisa che la proposta greca "non sarà la soluzione finale", e Draghi spiega che non vi è ancora alcuna prospettiva credibile che il programma con la Grecia venga concluso positivamente.
Intesa vicina sul surplus - Un'intesa invece ci sarebbe già sul surplus, finora uno dei grandi ostacoli. Mercoledì anche Draghi ha aperto ad Atene, sottolineando che l'obiettivo dovrebbe tenere conto della bassa crescita. I creditori avrebbero proposto un avanzo primario (prima, cioè, del pagamento degli interessi) dell'1% per il 2015, del 2% per il 2016, del 3% per il 2017 e del 3,5% per il 2018. I numeri sono decisamente inferiori al 3% per il 2015 e 4,5% per gli anni successivi previsto dall'accordo sottoscritto dall'esecutivo precedente. Il gap si restringe, dunque, fra i creditori e Atene, che avrebbe proposto 0,8% per quest'anno e 1,5% per il prossimo, ma non è chiara l'intenzione del governo Tsipras per gli anni successivi.
Il nodo pensioni e mercato del lavoro - Distanze restano ancora sulle pensioni, con i greci che resistono a qualunque tipo di taglio e propongono di alzare l'età pensionabile, e mercato del lavoro, con Atene che non vuole attuare gli impegni presi dal governo precedente che consentono i licenziamenti di massa.