Il numero di occupati si è attestato sui 23 milioni e 183mila unità, con un aumento di 65mila su ottobre e di 345mila su base annua
Il tasso di disoccupazione a novembre è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012. Lo rileva l'Istat sottolineando che il tasso è diminuito di un punto rispetto a novembre 2016. I disoccupati totali sono 2.855.000 con un calo di 18mila unità su ottobre e di 243mila unità su novembre 2016. A novembre 2017 gli occupati in Italia erano 23.183.000 con un aumento di 65mila unità su ottobre e di 345mila su novembre 2016.
Il dato sugli occupati segna il livello più alto dall'inizio delle serie storiche (1977). Il tasso di occupazione 15-64 anni è salito al 58,4% con un aumento di 0,2 punti percentuali su ottobre e di 0,9 punti su novembre 2016. Per le donne il tasso di occupazione sale al 49,2%, il livello più alto di sempre.
Aumentano dipendenti e occupati over 50 - Risultano in aumento i dipendenti, sia permanenti sia, in misura maggiore, a tempo determinato, mentre sono in lieve calo gli indipendenti. In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396mila), ma anche i 15-34enni (+110mila), mentre calano i 35-49enni (-161mila).
Disoccupazione dei giovani cala al 32,7% - Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a novembre scende al 32,7%, in calo di 1,3 punti rispetto a ottobre e di 7,2 punti percentuali su base annua. Si tratta del tasso più basso da gennaio 2012. Il dato sull'occupazione relativo a questa fascia di età si attesta al 17,7%, con un aumento di 0,5 punti rispetto a ottobre e di 1,4 punti rispetto a novembre 2016.
#Lavoro A novembre il numero di occupati ha raggiunto il livello più alto da 40 anni. E scende anche la disoccupazione giovanile. Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni.
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 9 gennaio 2018
Camusso: ennesimo boom contratti a termine - I dati Istat evidenziano "l'ennesimo boom di contratti a termine". Cosi' il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. "Non mi pare ci siano dati che danno un segno diverso rispetto alla continua precarizzazione del mercato del lavoro", ha aggiunto.