Imprese e occupati in aumento

In crescita il settore del turismo

I buoni risultati conseguiti dal comparto sono stati probabilmente influenzati anche dall'incremento del numero degli italiani che hanno trascorso un periodo di vacanza nel nostro Paese

06 Set 2016 - 17:47

Il 2016 è stato un anno positivo per il turismo. I dati contenuti nell'ultimo Osservatorio di Confesercenti – l'associazione che rappresenta oltre 350mila piccole e medie imprese (PMI) del commercio, turismo, servizi, artigianato e industria – lo dimostrano ampiamente. Lo stesso non vale per il commercio, purtroppo.

Nel suo ultimo Osservatorio, Confesercenti sottolinea il buon andamento del comparto turistico italiano: durante l'ultima estate, è cresciuto tanto il numero degli occupati quanto quello delle imprese attive nel settore. Alla fine di agosto i lavoratori impiegati nel comparto – in Italia sono oltre 1,5 milioni, ricorda Confesercenti – erano 64mila unità in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+4,3%). Ma a crescere è stato anche il numero delle imprese: +9.335 unità, pari al 2,2% in più su base annua.

Il commercio in sede fissa continua a vivere un momento poco felice. Nel corso dell'ultima estate, sono scomparse 5.054 imprese. Ma c'è anche una notizia positiva. Contemporaneamente è aumentato lievemente il numero degli occupati: ad agosto il comparto dava lavoro a 1.752.488 persone, circa 29mila lavoratori in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

I buoni risultati conseguiti dal settore turistico sono stati (probabilmente) influenzati anche dalla crescita del numero degli italiani che hanno trascorso un periodo di vacanza. Un'indagine last minute sui consumi turistici estivi degli italiani di Federalberghi, diffusa ad inizio agosto, stima che complessivamente saranno 33 milioni gli italiani (il 55% della popolazione italiana) che tra giugno e settembre si sposteranno per raggiungere le località turistiche del Paese, il 9,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Una crescita che si tradurrà anche in un aumento del giro d'affari del 17,2%, arrivando a toccare i 21,5 miliardi di euro contro i 18,3 miliardi del 2015.

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