Soffrono tutti i mercati in seguito al tonfo del petrolio, sceso sotto i 27 dollari al barile. Francoforte perde il 3,11%, Parigi il 3,45%, Londra il 3,46%. IL LISTINO COMPLETO - LE BORSE ESTERE
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Chiusura in profondo rosso per Piazza Affari. Il Ftse Mib perde il 4,83% a 17.967,91 punti mentre il Ftse All Share cede il 4,79% a 19.552,82%. A pesare le frizioni tra Bruxelles e Roma e il ribasso ulteriore del prezzo del petrolio, sceso sotto quota 27 dollari al barile. Momenti drammatici per Mps, che ha ceduto il 22,2% a 0,51 euro dopo un congelamento al ribasso che si è protratto per gran parte della seduta. Tensione anche su Carige: -17%.
Male anche le altre piazze europee - Non solo Milano. Anche le altre principali Borse europee soffrono. A Francoforte l''indice Dax ha lasciato sul campo il 3,11% a 9.363 punti. A Parigi l'indice Cac 40 ha ceduto il 3,45% a 4.124 punti. A Londra il Ftse 100 ha perso il 3,46% a 5.673 punti.
Il crollo di Mps - Seduta drammatica per Mps che non arresta il tracollo in Borsa, nonostante il divieto alle vendite allo scoperto disposto dalla Consob. Le azioni sono ritornate alle contrattazioni ma subito sono state sospese in asta di volatilità fino ad arrivare a perdere il 18% teorico, toccando un nuovo minimo di sempre a 0,537 euro. Successivamente l'istituto senese è stato riammesso, con il titolo a -17% a 0,54 euro, e poco dopo nuovamente sospeso a -18% teorico. Il titolo chiude a - 22,2%.
Wall Street chiude negativa - Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde l'1,56% a 15.766,95 punti, il Nasdaq cede lo 0,12% a 4.471,69 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,2% a 1.859 punti.
L'a.d. Mps: "Andamento anomalo, fondamentali migliorati" - Dopo lo schiaffo in Borsa, cerca di rassicurare il mercato l'amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena Fabrizio Viola. "Le prime evidenze relative al 2015 confermano che l'attuale andamento del tutto anomalo del titolo Mps non ha alcun riscontro nei fondamentali della banca che anche nel corso dell'ultimo trimestre sono migliorati, confermando il trend evidenziato nei primi nove mesi dell'anno", ha spiegato.
La corsa alle vendite del titolo è partita a seguito dell'indagine della Bce sui crediti deteriorati ad alcune banche italiane, come Mps, nonostante l'Eurotower stessa abbia spiegato che sia "una prassi di vigilanza standard". Per questo Viola ha voluto sottolineare che "dal punto di vista patrimoniale e finanziario la dotazione di capitale è al di sopra delle soglie prescritte dalla Bce, mentre la situazione della liquidità rimane positiva, su livelli mai raggiunti negli ultimi quattro anni dalla medesima". Anche secondo l'austriaco Ewald Nowotny, esponente del board Bce, "nel complesso anche per l'Italia vediamo un andamento positivo e nessun segnale di crisi".
Padoan assicura: banche italiane solide - A garantire la solidità del sistema bancario italiano scende in campo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui il nostro Paese è stato investito da turbolenze finanziare causate da fattori geopolitici "in altre parti del mondo". L'Italia, assicura, resta "uno dei posti dove è più attraente investire perché può contare su una solidità di fondo del sistema bancario".
Bad bank, Abi: "Chiudere subito le trattative" - Il numero uno dell'Abi Antonio Patuelli ha auspicato che si chiuda "la trattativa con l'Europa sulla bad bank. Meglio ottenere qualcosa, piuttosto che nulla. Senza regole chiare cresce solo l'incertezza".
Milano non perdeva tanto dal 5 gennaio 2015 - L'indice delle blue chips milanesi non perdeva tanto dal 5 gennaio del 2015 (-4,92%), mentre nell'ottobre del 2008 era riuscito a cedere l'8% e l'11 settembre 2011 il 7,57%. Da inizio anno l'indice milanese è sotto del 16,11% e si è quindi "mangiato" il rialzo dell'intero 2015 (+13%).
Vietate vendite allo scoperto su titolo Banca Popolare - La Consob ha deciso di vietare temporaneamente le vendite allo scoperto sul titolo Banco Popolare. Lo si apprende da una nota della Commissione. Il provvedimento sarà in vigore per l'intera seduta borsistica di giovedì sul mercato MTA di Borsa Italiana. Il divieto riguarda le vendite allo scoperto assistite dalla disponibilità dei titoli. Con ciò viene estesa e rafforzata la portata del divieto di vendite allo scoperto nude, già in vigore per tutti i titoli azionari dal primo novembre 2012 in virtù del Regolamento comunitario in materia di "Short Selling".