Dopo Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d'Aosta, tocca alla Lombardia e alle altre. I consigli del Codacons per fare buoni affari ed evitare spiacevoli sorprese
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Le prime a partire, dal 2 gennaio, sono state Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d'Aosta. Oggi 5 gennaio il via ufficiale dei saldi invernali 2016 in tutte le altre regioni, Lazio e Lombardia comprese. Ecco il calendario, regione per regione, di periodo e durata del tradizionale appuntamento di inizio anno con le vendite a prezzi scontati.
ABRUZZO: 5 gennaio - 5 marzo
BASILICATA: 2 gennaio - 2 marzo
CALABRIA: 5 gennaio - 5 marzo
CAMPANIA: 2 gennaio - 2 marzo
EMILIA ROMAGNA: 5 gennaio per 60 giorni
LAZIO: 5 gennaio - 15 febbraio
LIGURIA: 5 gennaio - 18 febbraio
LOMBARDIA: 5 gennaio per 60 giorni
MARCHE: 5 gennaio - 1 marzo
MOLISE: 5 gennaio per 60 giorni
PIEMONTE: 5 gennaio per otto settimane
PUGLIA: 5 gennaio - 28 febbraio
TOSCANA: 5 gennaio - 5 marzo
UMBRIA: 5 gennaio per 60 giorni
VENETO: 5 gennaio - 28 febbraio
FRIULI V.GIULIA: 5 gennaio - 31 marzo
SARDEGNA: 5 gennaio per 60 giorni
SICILIA: 2 gennaio - 15 marzo
VALLE D'AOSTA: 2 gennaio - 31 marzo
Codacons: "Governo liberalizzi gli sconti" - "In realtà - spiega il Codacons - gli sconti sono già partiti da giorni in tutti i negozi, a dimostrazione di come la legge sui saldi sia ampiamente superata e obsoleta. Le vendite non faranno registrare l'andamento positivo segnato a Natale, quando i consumi delle famiglie sono saliti del 3%, e si manterranno stabili rispetto allo scorso anno, con una spesa media pari a 184 euro a famiglia.
"Quasi una famiglia su due (il 45%) approfitterà degli sconti ma - avvisa il Codacons - occorre prestare massima attenzione perché il rischio di incappare in fregature è assai elevato". "Speriamo che questo sia l'ultimo anno di saldi, perché l'attuale normativa non aiuta né il commercio, né i consumatori - afferma il presidente Carlo Rienzi - . Gli sconti vanno liberalizzati lasciando agli esercenti la piena libertà di scegliere quando e come scontare la propria merce, moltiplicando così le occasioni di acquisto e incentivando gli acquisti".
Il decalogo - Come ogni anno il Codacons ha diffuso il decalogo con i 10 consigli d'oro per evitare fregature durante i saldi e fare acquisti in tutta sicurezza. Innanzitutto conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l'articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce "saldo" deve essere l'avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l'effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
Utile poi cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell'articolo guardando l'etichetta che descrive la composizione del capo d'abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all'acquisto). Un commerciante, salvo nell'Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell'acquisto. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla "nuova". Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
Prova dei capi: non c'è l'obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. Nei negozi che espongono in vetrina l'adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Infine, se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani.