Tra calcio e politica

Bruxelles non vuole la Germania campione L'Europeo è una questione politica

Se vincono i tedeschi la Merkel avrà vita facile. Una vittoria dei francesi sposterebbe gli equilibri

06 Giu 2012 - 17:59
Il primo ministro inglese David Cameron esulta al fianco di una impietrita Angela Merkel, cancelliere tedesco, durante la finale di Champions League 2012 che ha vito il Chelsea sconfiggere il Bayern Monaco. Tra loro il presidente statunitense Barack Obama. ©  Afp

Il primo ministro inglese David Cameron esulta al fianco di una impietrita Angela Merkel, cancelliere tedesco, durante la finale di Champions League 2012 che ha vito il Chelsea sconfiggere il Bayern Monaco. Tra loro il presidente statunitense Barack Obama. © Afp

L'Europa che conta, quella economica, guarda con preoccupazione agli Europei 2012. L'idea che la Germania possa vincere il suo quarto torneo toglie il sonno agli analisti finanziari. Uno scherzo? Mica tanto. Una vittoria tedesca potrebbe infatti aumentare quel senso di superiorità che ha portato Berlino a comandare su tutto il Vecchio Continente in nome di un rigore che nulla ha a che vedere con dischetto e 11 metri.

Storia e calcio, calcio e storia. Un legame forte, un fil rouge mai interrotto soprattutto nei momenti di crisi. Una vittoria calcistica ha benefici su società, consumi ed economia. Un trionfo nel torneo polacco-ucraino fa gola a tutti.

A partire dalla stessa Germania di Angela Merkel (impietrita, nella foto con il premier britannico Cameron e il presidente Obama, al gol del Chelsea. Gli inglesi hanno sconfitto il Bayern Monaco nell'ultima finale di Champions League). La cancelliera vuole riacquistare consenso dopo le critiche ricevute sulla gestione della crisi e dopo la vittoria del socialista Hollande in Francia. Ottenere benefici da una vittoria sui campi di calcio non sarebbe una novità per i tedeschi: come dimenticare Italia '90 e quel trionfo di Matthaus e compagni a pochi mesi dal crollo del muro di Berlino? L'8 luglio giunse la vittoria sull'Argentina nella finale di Roma. Il 3 ottobre seguente, la riunificazione ufficiale del Paese. Si sarebbe fatta comunque, si dirà. Ma la cavalcata sulle note di “Notti magiche” ha senza dubbio unito il Paese più della politica.

All'Italia portano bene le inchieste
Anche l'Italia sogna una vittoria. Scaramanzia a parte, i problemi giudiziari hanno sempre portato bene agli Azzurri. La vittoria al Mundial di Spagna del 1982 seguì lo scandalo calcioscommesse che portò persino alla squalifica di quello che sarebbe divenuto proprio l'eroe del torneo, Paolo Rossi. Il trionfo del 2006 in Germania arrivò in piena bufera Calciopoli. Chissà che il nuovo filone sulle scommesse non porti fortuna a Prandelli come a Bearzot e a Lippi. Come già successo sei anni fa, la vittoria non solo porterebbe al nostro Paese benefici in termini economici ma vedrebbe ancora una volta tutto il mondo politico approfittare dell'evento. Più che il calcio, lo sport nazionale è da sempre il salto sul carro dei vincitori. Chissà se anche il premier Mario Monti, che qualche giorno fa propose di sospendere i campionati per un paio di anni, in caso di vittoria rivedrà la sua posizione e si comporterà come i parlamentari vecchio stampo... 

Parigi ci spera
E se vincesse la Francia? Un terzo titolo continentale potrebbe rafforzare il presidente Francois Hollande. L'Europa sembra in cerca di un passo avanti, di uno scatto, di una novità. E il neo-inquilino dell'Eliseo è riuscito ad attirare intorno a sé curiosità e aspettative. Una vittoria dei Blues amplificherebbe il consenso verso Parigi, a discapito di Berlino.


Non solo Roma. Anche Madrid spera in una vittoria. Il doppio trionfo in Austria-Svizzera e Sudafrica non ha salvato gli spagnoli dalla crisi ma una tripletta risolleverebbe il morale a un Paese in grande difficoltà. Per non parlare della Grecia che, probabilmente, darebbe tutto ciò che le è rimasto in cassa per ripetere l'exploit di otto anni fa quando, contro ogni pronostico, alzò la coppa agli Europei portoghesi. Ultimo accenno agli organizzatori del torneo. Come sostiene La Stampa, l'Ue non gradirebbe una vittoria di Polonia e Ucraina. I primi rischiano di spostare l'equilibrio verso Est mentre i secondi, dopo le polemiche sul caso Timoshenko, difficilmente potrebbero essere portati in trionfo dagli altri Paesi comunitari.

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