Nel 2030 il Mar glaciale Artico potrebbe essere navigabile in estate
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Lo spessore dei ghiacciai più vicini al Polo Nord si è ridotto sensibilmente, non sono mai stati così sottili. Così, sebbene l'estate insolitamente fredda abbia fatto sì che l'estensione della superficie sia aumentata rispetto all'anno scorso, è stato rilevato un cambiamento "qualitativo" da parte del satellite Cryosat 2, lanciato nel 2010 dall'Agenzia spaziale europea (Esa) per misurare lo spessore dei ghiacci ai Poli.
Disciolti nel 2030? - I dati sono stati presentati nel convegno "Living Planet" di Edimburgo, organizzato dall'Esa in collaborazione con l'Agenzia spaziale britannica.
Per Tommaso Parrinello, responsabile della missione dell'Esa, i dati indicano che "fra il 2020 e il 2030 in estate l'Artico potrebbe molto probabilmente essere libero dai ghiacci e che in inverno resterebbe solo il ghiaccio annuale".
Si annuncia quindi uno scenario con estati nelle quali si potrà navigare ovunque nell'Oceano Artico e inverni nei quali i ghiacci si riformeranno, ma saranno stagionali e molto più sottili di quelli perenni ormai erosi dal riscaldamento.
Si attendono dati numerici - "Al momento - precisa Parrinello - la nostra è solo un'osservazione qualitativa e stiamo elaborando i dati numerici". Pronti entro fine anno, sono dati molto attesi perché i primi nel loro genere. Tutte i satelliti che hanno sorvegliato i Poli prima di Cryosat 2 hanno infatti misurato esclusivamente l'estensione della superficie coperta dai ghiacci. Con il suo radar altimetro Cryosat 2 è invece capace di osservarli in profondità, misurandone esattamente lo spessore.
I risultati sono quindi senza precedenti, al punto che la missione ha buone probabilità di essere prolungata: "La vita operativa del satellite avrebbe dovuto chiudersi in ottobre, ma - spiega Parrinello - potrebbero esserci fondi per assicurarne la continuità fino al 2017".