INNOVAZIONE CINESE

La seta allunga la "vita" delle batterie al litio: un freno all'estrazione di grafite

L'Istituto di Tecnologia di Pechino ha individuato una proteina in grado di migliorare prestazioni e accumulo di energia nel rispetto dell'ambiente

22 Ott 2015 - 15:13

Nano-fogli di seta naturale per migliorare le prestazioni delle batterie al litio. Gli scienziati dell'Istituto di Tecnologia di Pechino hanno scoperto la capacit� di una proteina di allungare fino a cinque volte il ciclo vitale degli attuali accumulatori, promuovendo il risparmio energetico. Il nuovo materiale eco-compatibile rappresenta una valida alternativa alla grafite, presente nell'anodo delle batterie al litio e la cui estrazione � causa di notevole inquinamento e pericolo per la salute umana.

Batterie pi� green ed efficienti - Da tempo la ricerca puntava a trovare dei nuovi sistemi di accumulo di energia e materiali alternativi alla grafite. Il team di ricercatori cinesi ha ricavato dalla seta naturale dei fogli di dimensioni infinitesimali da incorporare nei prototipi delle batterie e dei supercondensatori al litio. Tale metodo sfrutta le propriet� dalla fibroina rigenerata, una proteina della seta naturale, in grado - affermano i ricercatori - di garantire alte prestazioni per oltre 10mila cicli, riuscendo a immagazzinare cinque volte l'energia conservata dalla grafite, il materiale al momento pi� usato per l'anodo delle batterie al litio.

L'inquinamento da grafite - Oltre alle batterie per cellulari e dispositivi elettronici, la grafite viene utilizzata come conduttore anche nei sistemi propulsivi di auto elettriche e ibride. La sua estrazione si concentra soprattutto in Cina, e in particolare nella provincia di Shandong, con il 10% della produzione mondiale di grafite per uso automobilistico. Ogni auto elettrica contiene, in media, 50 chili di grafite. La crescente richiesta di questo tipo di vetture ha quindi portato alla riapertura di miniere chiuse anni fa per tutelare l'ambiente e la salute delle persone. In questo senso la ricerca dell'Istituto di Tecnologia di Pechino potrebbe costituire un "freno" concreto a quella che pu� sfociare in una catastrofe ambientale.

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