Fu l'età del jazz, del grande Gatsby, dell'art déco e dell'introduzione del sonoro nella Settima Arte. E anche di grandissime attrici
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Anni ruggenti: è stata definita così la decade del Novecento spinta da quel dirompente "positivismo" che ha prodotto incredibili cambiamenti economici, sociali e culturali. Fu l'età del jazz, del grande Gatsby, dell'art déco e dell'introduzione del sonoro nel cinema. Fu anche l'epoca del divismo di Hollywood, la "fabbrica dei sogni" che proprio negli Anni Venti si impose come la capitale del cinema mondiale e che portò alla ribalta una schiera di attrici destinate a divenire vere e proprie icone.
Grazie all'opera di un artista irlandese, Matt Loughrey, alcune foto delle dive della "prima" Hollywood sono state colorate con la tecnica della fotocromia. Da Anna May a Frances Day, da Louise Brooks a Pola Negri: sono solo alcuni nomi della raccolta di scatti che comprendono però anche attrici sia di inizio Novecento che degli Anni Trenta e Quaranta. Tra queste Evelyn Nesbit, Ione Bright, Vivien Leigh e Mary Pickford.
Una delle fotografie "restituite" al colore ritrae addirittura un'interprete di fine Ottocento: l'americana Mary Anderson, impegnata nel 1883 a vestire i panni di Parthenia in Ingomar the Barbarian, spettacolo teatrale che nel 1908 divenne un film diretto dal "padre" del cinema americano: David W. Griffith.
Gli Anni Venti furono testimoni di una "rivoluzione della femminilità", che portò a fenomeni di proto-femminismo (come le suffragette) e che scardinò alcune convenzioni relative alla figura della donna. Da qui l'idolatria nei confronti delle dive cinematografiche, donne che forse più di altre hanno incarnato il sogno di affermazione e riscatto attraverso l'arte.