Abbiamo giocato a una versione avanzata del nuovo capitolo della serie di Ubisoft, previsto in uscita per il 27 marzo prossimo, a meno di ulteriori – poco probabili – rinvii
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Pronto al decollo, Far Cry 5 aggiungerà qualche novità – come appunto la presenza di velivoli pilotabili – alla classica struttura a mondo aperto tipica di questa storica saga di giochi d’azione in prima persona griffata Ubisoft. In una recente trasferta londinese siamo saliti a bordo di una versione avanzata (ma ancora non definitiva) del gioco per cominciare a verificare il bilanciamento tra innovazione e tradizione proposta da questo episodio.
Previsto in uscita il 27 marzo prossimo per PlayStation 4, Xbox One e PC, Far Cry 5 propone un'ambientazione di fantasia ma non troppo, tanto affascinante quanto originale, ovvero un'intera vallata alle pendici delle Montagne Rocciose in quel del Montana contemporaneo. Hope County è però un posto dove la speranza è messa dannatamente a rischio da una congregazione di fanatici, in questo caso religiosi, dal grilletto facile, tema al momento piuttosto sensibile al di là dell'Atlantico.
Polemiche a parte, un contesto perfetto per mettere in scena alla grande – anzi, grandissima, viste le dimensioni della mappa esplorabile sin da subito dai giocatori – il classico copione tipico della serie Far Cry, fatto di missioni, combattimenti, esplorazioni, pedinamenti, incursioni e, stavolta, addirittura bombardamenti.
Una delle novità presentate in questo capitolo è, infatti, la presenza di velivoli veri e propri (non quel trabiccolo che abbiamo utilizzato in Far Cry 4) con cui sorvolare i bucolici scenari di Hope County e intraprendere missioni di ricognizione, scorta, bombardamento e persino combattimento aria-aria, per quanto non certo a velocità supersoniche.
Il sistema di controllo classico della serie non fa fatica ad ampliare ulteriormente la sua eclettica flessibilità per adattarsi anche ai velivoli a elica, oltre a una vasta quantità e varietà di veicoli e natanti. Similmente, dopo la dieta primitiva di Primal, Far Cry 5 torna a fare le cose in grande anche sul piano dell'arsenale disponibile, composto da decine e decine di sputafuoco e armi bianche completamente personalizzabili, e perfettamente contestualizzate rispetto a un ambiente di gioco rurale in cui un forcone può essere altrettanto letale di una lupara.
A proposito di lupi: anche la fauna si è evoluta dai tempi di Primal, o Far Cry 4. Oltre all'immancabile caccia grossa a orsi e ungulati autoctoni, e alla nuova entrata degli animali da fattoria come mucche e cavalli, anche dal punto di vista degli alleati animali Far Cry 5 impone un salto di qualità, sacrificando la varietà bestiale di Primal alla fedeltà di un compagno a quattro zampe ancor più utile: il fido Boomer. Un vecchio e affezionatissimo cane meticcio in grado non solo di dare indicazioni passive al protagonista con una sorprendente gamma di abbai e guaiti, ma anche di disarmare attivamente i nemici, a patto di non chiedergli l'impossibile.
Se a un alleato computerizzato a quattro zampe (o ai tanti personaggi non giocanti coscrivibili temporaneamente) se ne preferisse uno umano… a due mani, Far Cry 5 potrà essere tranquillamente giocato anche in cooperativa nella sua intera campagna principale. Dalla nostra breve prova in co-op è emerso come la collaborazione faccia sicuramente bene al gameplay generale del gioco, sia perché esalta combinazioni virtuose e fantasiose di armi selezionate dal vasto arsenale, sia considerando che numerosi veicoli prevedono la possibilità di ospitare più personaggi in veste di piloti, passeggeri o anche operatori delle postazioni di fuoco fisse a bordo.
Chi ha apprezzato la varietà dei precedenti episodi della serie non potrà non amare anche quella maggiorata proposta da Far Cry 5, peraltro applicata a un contesto naturale, narrativo e sociale mai così intrigante e originale. Appuntamento con la recensione a ridosso del 27 marzo 2018.