Il primo Call of Duty senza una campagna single-player punta tutto sul multigiocatore. Sarà riuscita Treyarch a non farci rimpiangere gli episodi del passato?
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Sono soprattutto tre le cose che colpiscono quando ci si avvicina a Call of Duty: Black Ops 4. La prima è che dopo 15 anni di storia, la serie bellica di Activision rinuncia per la prima volta a una campagna single-player, e lo fa evidentemente perché ormai solo a una parte minoritaria dei fan della serie interessa giocare da soli contro nemici mossi dall’IA del gioco.
Il secondo aspetto che fa riflettere è che questo nuovo episodio di Call of Duty ha fatto segnare il record assoluto come vendite digitali al day-one su PlayStation Store nella storia di Activision, segno che l’assenza della campagna in singolo sembra aver interessato davvero pochissimi giocatori (se non nessuno). La terza cosa è che, dopo un solo giorno dal lancio, il gioco ha letteralmente sbancato su Twitch, triplicando le visualizzazioni di Fortnite e facendo segnare un ulteriore record per questo attesissimo sparatutto di Treyarch quasi esclusivamente multiplayer.
Tutto questo per dire quanto ormai il mercato degli sparatutto tripla-A sia sempre più dipendente dal multiplayer e quanto, con il fenomeno di PUBG e Fortnite, il genere battle royale sarà (volenti o nolenti) una costante di questa e altre serie, Battlefield compresa. Nonostante ciò, e pur considerando il prezzo "pieno" a cui è venduto il gioco pur senza una campagna in singolo, per gli appassionati della competizione online Call of Duty: Black Ops 4 ha comunque tantissimo da offrire a livello di contenuti.
Si pensi ad esempio a Blackout, una modalità battle royale da 88 a 100 giocatori che ricorda molto di più PUBG con il suo approccio "tattico" che non la frenesia costruttiva di Fortnite, ma che in ogni caso, per dimensione della mappa, stabilità della connessione e assenza di bug (serve giusto ancora un po’ di bilanciamento), risulta tra le esperienze battle royale più intense e complete di sempre.
Dopotutto si parla di un puro shooter, senza costruzioni o altri strani elementi. Ci si deve solo preoccupare di atterrare nel posto giusto, prendere le armi che meglio si adattano alla nostra strategia e altri oggetti e agire con cautela cercando di rimanere in vita. Se state pensando che lo stesso concept potrebbe applicarsi a mille giochi del genere, avete ragione, ma nessuno ha le sparatorie di Call of Duty, lo stesso livello di pulizia, lo stesso design della mappa ricco di varietà e di connessioni con i vecchi episodi della serie, la stessa cura per le armi e i mezzi.
Rispetto poi alla beta di alcune settimane fa, Treyarch ha poi svolto un ottimo lavoro ascoltando le principali lamentele dei giocatori. Ora è più facile raccogliere oggetti e c'è più tempo per "battere" il cerchio che si restringe e raggiungere la nuova area di gioco. Il bello poi è che Blackout potrebbe far appassionare al genere anche chi ha sempre visto di cattivo occhio PUBG (magari per l’aspetto grafico troppo grezzo) o Fortnite. C’è il giusto mix di ritmo forsennato, tattica (si gioca in squadra) e immediatezza e, a ben vedere, l’unica cosa che potrebbe frenare Blackout dall’impensierire i numeri di Fortnite è il suo essere a pagamento.
Superato con brillantezza questo non facile ostacolo, Call of Duty: Black Ops 4 offre la modalità cooperativa Zombi più ricca e bella di sempre per la serie, che tra l’altro, con l’assenza della campagna single-player, assume ancora più importanza nell’economia del gioco. E lo fa in diversi modi, partendo da tre diverse mappe ma offrendo anche nuovi modi per giocare fino al punto di permetterci di giocare da soli e includere diversi livelli di difficoltà. Il tutto è arricchito da un tutorial molto completo e da una nuova che permette di vivere il volto più arcade di questo massacro di zombi, eliminando gli enigmi e mettendoci davanti alle ondate di non-morti per ottenere il punteggio più alto.
E veniamo ora al multiplayer più tradizionale del gioco, forte di ben 14 mappe (10 nuove e 4 già conosciute dai fan) e otto modalità per la gioia di chi, con Call of Duty, ha costruito la propria esperienza competitiva in un videogioco. Le principali novità a livello di gameplay riguardano la scomparsa delle "mosse" futuristiche del passato come i doppi salti, il jet-pack o le camminate sui muri, a favore di scontri competitivi più realistici e con i "piedi per terra" e anche più tosti, visto che l’aumento della salute, la nuova "fog of war" che limita di molto il raggio di visione della minimappa e il nuovo modo per curarsi (non più automatico) rendono più difficile uccidere i nemici.
Il maggior spessore tattico, che comunque non pregiudica il ritmo sempre molto sostenuto dei match online, è dato anche dalle abilità difensive e offensive dei dieci Specialisti disponibili, ognuno con una sua arma (o un oggetto particolare) tra uno scudo balistico o un sensore che rivela i nemici nelle vicinanze. Nel complesso, pur non stravolgendo granché (ma poi perché farlo?), Treyarch ha azzeccato per l’ennesima volta il punto ideale tra tattica, collaborazione, varietà delle modalità e design delle mappe. Queste, pur non essendo mai molto ampie e spingendo più allo scontro ravvicinato che non a distanza, offrono davvero tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un Call of Duty e raggiugono il top con Icebreaker, Summit e Morocco.
Giocato su una PlayStation 4 Pro (c’è anche il supporto per l’HDR), Call of Duty: Black Ops 4 ha il grande merito di assicurare sempre i 60 fps marmorei in ogni situazione pur con un livello di dettaglio e una risoluzione maggiore di quanto visto su PS4 (migliorano anche texture e antialiasing), anche se nel complesso non aspettatevi chissà quale comparto grafico. Anzi, a dirla tutta quello tecnico è l’elemento più debole e superato del gioco e lo si nota soprattutto in Blackout, dove il gran numero di giocatori e la vastità della mappa hanno evidentemente costretto Treyarch a limitarsi al minimo indispensabile per non appesantire il tutto e assicurare la massima fluidità. Gli stessi menu e l’interfaccia non sono il massimo e risultano un po’ troppo confusi e poco "amichevoli" nel navigarli e gestirli.
Come lo abbiamo giocato
Abbiamo scaricato Call of Duty: Black Ops 4 su PlayStation 4 Pro grazie a un codice review fornito da Activision e lo abbiamo giocato su un TV 4K-HDR OLED LG C8 da 65" per una trentina di ore, provando le tre diverse componenti del gioco per circa dieci ore l’una. A parte il secondo giorno dall’uscita, quando non siamo riusciti a connetterci ai server di gioco per diverse ore, il resto dell’esperienza è andata decisamente liscia sul versante del netcode e della stabilità online. Il gioco è disponibile anche su PC e Xbox One ed è doppiato interamente in italiano.
Può piacere a chi…
… ha da sempre apprezzato il multiplayer di Call of Duty
… si diverte come un matto a massacrare zombi
… cerca un'alternativa battle royale a Fortnite o PUBG
Potrebbe deludere chi…
… si aspettava una campagna single-player come da tradizione della serie
… sperava in un multiplayer con qualche novità più succosa
… ha amato i capitoli futuristici della serie Activision
Call of Duty: Black Ops 4 è un gioco consigliato a un pubblico maggiorenne.