Allarme delle agenzie umanitarie dell'Onu: a rischio oltre 2,3 milioni di minori, già segnalati episodi di stupro collettivo, più di 70mila gli sfollati
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Si aggrava il bilancio delle violenze esplose in queste ore a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove stanno intervenendo su mandato Onu anche forze francesi. Secondo fonti mediche locali, il numero dei morti è salito ad almeno 300, mentre 281, in base a una stima già diffusa in precedenza, sono solo i cadaveri portati in ospedali e obitori e contabilizzati ufficialmente dal personale sanitario e dalla Croce Rossa.
L'escalation di violenze preoccupa le agenzie umanitarie dell'Onu allarmate per i civili, bambini inclusi, presi nella morsa dei combattimenti tra i ribelli ex-Seleka e le forze di autodifesa, nella capitale Bangui e a Bossangoa in particolare.
Secondo le ultime informazioni, "almeno 300 civili sono stati uccisi durante gli attacchi di giovedì a Bangui: si tratta del primo grande combattimento nella capitale dal mese di marzo, quando le forze Seleka hanno catturato la città e deposto il presidente Francois Bozize", ha detto il portavoce dell'Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati) Adrian Edwards. La situazione "è ancora tesa" e ci sono notizie di attacchi settari e di vendetta tra vicini nei dintorni di Bangui, ha aggiunto.
Attacchi di rappresaglia fra comunità cristiane e musulmane - L'Alto commissariato Onu per i diritti umani ha evocato attacchi di rappresaglia tra cristiani e comunità musulmane segnalati in numerose località della capitale ed ha espresso soddisfazione per la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha autorizzato il dispiegamento di forze internazionali nel Paese.
Unicef: "Oltre 2,3 milioni di minori a rischio" - L'Unicef ha sottolineato la grave situazione dei bambini, sempre più vittime di violenze e di reclutamento forzato. Il numero di minorenni colpiti dalla crisi nel Paese è di 2,3 milioni e casi di attacchi contro bambini e donne sono stati confermati a Mboki due settimane fa e a Bouali tre giorni fa, ha detto la portavoce dell'Unicef Marixie Mercado. Inoltre - aggiunge un comunicato - episodi di violenza sessuale e stupro di ragazze, e anche di stupro collettivo, sono stati segnalati all'Onu.
Oltre 70mila sfollati - A causa delle violenze, sempre più persone fuggono nella vicina Repubblica democratica del Congo, attraversando il fiume Oubangui. Dal dicembre 2012, il conflitto nella Repubblica centrafricana ha costretto quasi 70mila a fuggire nei Paesi vicini e causato circa 400mila sfollati all'interno del Paese.