Sembrano cominciare a dare frutti i contatti diplomatici fra Russia e Occidente: "Le posizioni iniziano ad avvicinarsi", ha fatto sapere il ministro degli Esteri di Mosca
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Potrebbe essere a una svolta la crisi ucraina. Dopo la telefonata tra Vladimir Putin e Barack Obama, si inizia a discutere la proposta di soluzione diplomatica messa sul tavolo dagli Usa per uscire dal clima da nuova "Guerra Fredda". La Russia fa intanto sapere di non avere alcuna intenzione di attraversare la frontiera: "i punti di vista di Mosca e degli Occidentali si stanno avvicinando". Domenica sera vertice tra Kerry e Lavrov.
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato che i suoi recenti contatti diplomatici con Usa, Germania, Francia e altri Paesi "mostrano che si delinea la possibilità di una iniziatica comune che potrebbe essere proposta all'Ucraina".
"Non abbiamo assolutamente intenzione e interesse a varcare i confini ucraini - ha quindi spiegato Lavrov -. La sola cosa che vogliamo davvero è che il lavoro dovrebbe essere collettivo e che l'illegalità che alcuni Paesi occidentali stanno tentando di spazzare sotto il tappeto, dipingendo la situazione a colori vivaci, dovrebbe essere fermata".
Domenica sera incontro tra Kerry e Lavrov a Parigi - Il segretario di Stato Usa John Kerry, di ritorno a Washington dall'Arabia Saudita, ha cambiato programma ed è a Parigi per incontrare il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Kerry, secondo le fonti, ha già avuto un colloquio telefonico con Lavrov dal suo aereo, dopo che Putin ha chiamato al telefono il presidente Barack Obama. Nel corso della telefonata, ha riferito la Casa Bianca, Obama e Putin hanno concordato l'incontro tra i due ministri degli Esteri per discutere dei prossimi passi" riguardo ad una proposta Usa per una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina.
Tatari votano per autonomia territoriale - I delegati del congresso dei tatari di Crimea hanno approvato una risoluzione per la "realizzazione del diritto all'autodeterminazione del popolo tataro di Crimea nel loro territorio storico", nella forma di una "autonomia territoriale". L'assemblea chiede il sostegno dell'Onu, del Consiglio d'Europa, dell'Osce e dell' Organizzazione della cooperazione islamica.
Nato: a Putin non basterà la Crimea - Per il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, Putin non si fermerà alla Crimea. "Temo che questo non gli basti - ha detto a Focus - . Putin vuole ripristinare la sfera di influenza russa. E la Nato rafforzerà la sua presenza nell'Europa dell'est". "Trasferiremo più aerei nei paesi baltici", ha annunciato Rasmussen.