Bruxelles vara la norma che impone agli israeliani di etichettare i prodotti per far capire quelli che provengono dai Territori occupati. Israele: "Norma che non aiuta processo di pace"
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La Commissione europea "non sostiene alcuna forma di boicottaggio o sanzione per Israele". Lo dichiara il vicepresidente Valdis Dombrovskis, puntualizzando che le norme interpretative sull'etichettatura di origine delle merci prodotte nei territori occupati da Israele sono "una questione tecnica, non un'istanza politica". Di diverso parere è Tel Aviv che condanna la decisione di Bruxelles e lo indica come ostacolo al processo di pace.
"Questo passo solleva domande sul ruolo che la Ue aspira a giocare. E può avere anche implicazioni sulle relazioni tra Israele e l'Europa". Lo ha detto il portavoce del ministero degli esteri israeliano Emanuel Nahshon.
Cos'è l'etichettatura della discordia - In pratica l'Europa impone di etichettare in prodotti esportati in modo che si possa sapere se provengono dai Territori occupati da Israele. Una norma imposta dai Paesi dell'Unione osteggiata da Israele che teme un possibile boicottaggio della propria merce. I rapporti commerciali tra Ue e Israele valgono circa 30 miliardi l'anno (17 mld di export verso Israele e 13 mld di import). I prodotti che arrivano dai territori occupati rappresentano solo lo 0,5% del totale. Ma Israele teme invece che i consumatori europei si spingano a boicottare tutti i loro prodotti.
Israele: etichette Ue non aiutano la pace - Israele "condanna la decisione dell'Ue" e nessuna etichettatura "farà avanzare il processo di pace, al contrario potrebbero rafforzare il rifiuto dei palestinesi a tenere negoziati diretti con Israele". Ha detto il ministero degli esteri israeliano. "Ci dispiace - ha aggiunto il portavoce del ministero degli esteri Emanuele Nahshon - che la Ue scelga di fare un passo discriminatorio ed eccezionale come questo in un momento in cui Israele si trova ad affrontare un'ondata di terrore diretta contro tutti i cittadini ovunque si trovino". Per il ministero il fatto che la Ue definisca "tecnico" il provvedimento varato "è un'affermazione cinica e priva di fondamento". Al contrario le norme varate "rafforzeranno gli elementi radicali che promuovono il boicottaggio contro Israele e negano il suo diritto all'esistenza".
Netanyahu: "L'Ue deve vergognarsi" - Dura la replica del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "La Ue deve vergognarsi per aver deciso di contrassegnare solo Israele", ha dichiarato. "Non siamo disposti ad accettare il fatto che l'Europa contrassegni il lato attaccato da atti terroristici", ha aggiunto. E ancora: "L'economia israeliana è forte e resisterà. Ad essere colpiti saranno proprio i palestinesi che lavorano negli stabilimenti israeliani".