Il colosso di Cupertino dovrebbe creare una "porta segreta" nei sistemi operativi per poter accedere più facilmente ai contenuti. L'azienda si oppone. I dati dello smartphone del killer di San Bernardino verranno distrutti se gli 007 sbaglieranno per 10 volte la password
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Un giudice federale ha ordinato a Apple di aiutare l'Fbi ad accedere ai contenuti dell'iPhone dell'attentatore di San Bernardino, che a dicembre uccise 12 persone. L'azione legale da parte dell'Fbi si è resa necessaria perché i contenuti dello smartphone del killer sono protetti da una password. Il colosso di Cupertino si è rifiutato: "Cambiare il software sarebbe un precedente pericoloso. Il governo vuole una porta segreta nei cellulari".
Gli investigatori possono provare, infatti, fino a un massimo di dieci combinazioni prima che i dati vengano automaticamente distrutti.
Creare un nuovo software - La giustizia americana ha chiesto, in particolare, alla società di alterare il software sull'iPhone di Farook (e non di sbloccare il codice come sembrava in un primo momento) in modo che gli investigatori possano fare tentativi illimitati di inserire il codice senza correre il rischio di cancellare i dati. Inoltre vuole che Apple trovi il modo di tentare velocemente varie combinazioni, per evitare agli 007 di digitare manualmente i numeri. L'approccio dell'Fbi, spiega l'azienda, è stato quello della "forza bruta", ovvero tentare ogni possible combinazione finché si trova quella giusta.
Codice killer con 10mila combinazioni possibili - Il codice usato da Farook aveva quattro cifre, quindi ci sono circa 10mila possibili combinazioni.
Apple: "Precedente pericoloso" - Ma per Apple si tratta di "un precedente pericoloso". "L'Fbi vuole che elaboriamo una nuova versione del sistema operativo dell'iPhone, aggirando alcune importanti misure di sicurezza, e che deve essere installato sull'iPhone trovato durante l'indagine - ha spiegato l'a.d. Cook - . Il governo chiede ad Apple di piratare i nostri stessi utenti e di minare decenni di progressi della sicurezza che proteggono i nostri clienti. L'opposizione a quest'ordine non è una cosa che prendiamo alla leggera. Sentiamo che dobbiamo esprimerci contro quel che riteniamo un eccesso del governo Usa". "Non abbiamo alcuna simpatia per i terroristi - ha aggiunto Cook - . Ma ci opponiamo alle richieste dell'Fbi nel più profondo rispetto della democrazia Usa e nell'amore per il nostro Paese".
>> LA LETTERA DI TIM COOK AI CLIENTI APPLE