Bomba o kamikaze? Tra le ipotesi anche il guasto. Esclusa la pista di un missile
Resti umani, due sedili e alcune valigie dell'aereo Egyptair precipitato con 66 persone a bordo sono stati ritrovati in mare a circa 290 km a nord di Alessandria. Ancora mistero sulle cause del disastro: Russia e Usa sono stati i primi a parlare di una bomba a bordo, ma restano aperte anche altre ipotesi, come l'azione di un kamikaze o un guasto. Fondamentale sarà il ritrovamento delle scatole nere. Media: "Allarme fumo prima del crash".
Media: allarme fumo a bordo prima di sparire - Le apparecchiature di bordo del volo Egyptair avrebbero registrato un allarme fumo pochi minuti prima che l'aereo scomparisse dai radar. E' quanto emerge dai dati trasmessi in automatico dai sensori di bordo. Lo riporta la Cnn citando fonti egiziane. L'indicazione è riportata anche dal sito specializzato di aeronautica The Aviation Herald, che pubblica gli ultimi dati ricevuti da "tre canali indipendenti dal sistema Acars, (Aircraft communications addressing and reporting system)" secondo i quali vi era un allarme fumo e quindi di un possibile incendio in uno dei gabinetti dell'aereo.
Ipotesi terrorismo - L'ombra più temuta, quella del terrorismo, viene evocata qualche ora dopo la diffusione della notizia nelle parole del ministro egiziano dell'aviazione Sherif Fatih. "Non escludiamo nessuna ipotesi", ribatte Hollande, mentre l'intelligence russa, seguita da fonti americane, parla di "bomba", salvo poi fare parziale marcia indietro in serata con il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest: "E' ancora troppo presto parlare delle cause della tragedia".
I possibili obiettivi dei terroristi - Pochi, finora, gli elementi su cui basarsi: le fiamme avvistate in cielo, 240 chilometri a sud dell'isola greca di Karpathos, dal capitano di un mercantile potrebbero far pensare a una bomba o a un kamikaze che si è fatto esplodere, magari non prima di aver minacciato il pilota. Il che potrebbe spiegare le virate scomposte che hanno fatto precipitare l'aereo da 37.000 a 15.000 piedi, ma non dà indicazioni sui perché.
I terroristi potrebbero aver voluto colpire nuovamente Parigi o l'Egitto, o forse l'obiettivo era a bordo. Tra i passeggeri noti c'erano Ahmed Helal, egiziano, direttore di Procter Gamble negli stabilimenti industriali di Amiens; la cognata di Hisham el-Maqawad, numero due dell'ambasciata egiziana; Sahar al-Khawaga, donna che lavorava all'ambasciata saudita al Cairo. E forse qualcuno del quale non sono state rese note le generalità.
Perde quota l'ipotesi missile - Sembra invece esclusa l'ipotesi che l'Airbus A320 possa essere stato colpito da un missile. Rita Katz, sul Site, scrive che i missili antiaerei di cui dispone l'Isis - se di Isis si tratta - non sono in grado di raggiungere un velivolo in volo a quell'altezza. Manca, inoltre, la rivendicazione: difficile pensare che non si rivendichi la paternità di un atto del genere. Ipotesi che comunque nessuno, al momento, si sente di smentire.
Le forze armate trovano i rottami in mare - E' stata la televisione di Stato egiziana ad annunciare l'avvistamento di "parti del relitto dell'aereo scomparso". "A trovare i relitti, contenenti anche effetti personali dei passeggeri, è stato l'esercito", riporta Al Jazeera. La notizia del ritrovamento dei rottami è stata poi confermata dalle forze armate sulla pagina Facebook del loro portavoce, il brigadiere Mohamed Samir.