I medici del Bambino Gesù: "Pronti a partire per portarlo a Roma". I ministri Alfano e Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al piccolo per tentare di prolungare le cure nel nostro Paese
I medici hanno staccato la spina al piccolo Alfie lunedì sera alle 22:30 ora inglese, ma i genitori gli hanno praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte riuscendo a mantenerlo in vita. E a questo punto il piccolo, affetto da una grave malattia neurodegenerativa, è stato di nuovo idratato, ha annunciato la mamma Kate. Per salvarlo interviene l'ospedale Bambino Gesù di Roma, che annuncia: "Pronti a partire per andare a prenderlo e curarlo".
Il Bambino Gesù di Roma: "Pronti a portarlo in Italia" - "L'Equipe del Bambino Gesù è pronta per partire con un aereo fornito dal ministro Pinotti": così l'ospedale conferma quanto annunciato dal presidente dell'ospedale Mariella Enoc a Radio 24. "Ho parlato con Thomas, il padre di Alfie. Alfie ha la mascherina per l'ossigeno, però c'è bisogno di trasportarlo". "Ho parlato con l'ambasciatore Trombetta a cui ho detto che la nostra equipe è allertata e pronta a partire in pochi minuti".
Sorpresa tra i medici: nessun bollettino dall'ospedale - Evans ha poi raccontato ai media inglesi che i dottori del Hey Ospital di Liverpool dove Alfie è ricoverato sono rimasti sbalorditi: pensavano che sarebbe morto in pochi minuti. E invece è riuscito a sopravvivere per ore senza l'aiuto dei macchinari. Il fatto che Alfie continui a respirare pone del resto un problema impellente anche sul nutrimento, che - stando agli stessi medici - il bambino non è in grado di ricevere senza l'assistenza esterna. Che qualcosa di inatteso sia accaduto, sembra confermarlo del resto il mancato rilascio del bollettino ufficiale della direzione sanitaria dell'ospedale di Liverpool. Inizialmente annunciato per le 7 ora locale. è stato prima rinviato e poi annullato. "Non rilasceremo alcun bollettino medico per rispetto della privacy di Alfie e della sua famiglia", fa sapere la direzione sanitaria.
Fuori dall'ospedale pediatrico di Liverpool resta intanto un presidio di manifestanti e attivisti che affiancano la battaglia dei genitori.
L'intervento dell'Italia: cittadinanza ad Alfie - Sul caso del piccolo, al centro di una feroce disputa legale tra i genitori che lo vogliono tenere in vita e i giudici che hanno deciso di sospendere le cure, erano intervenuti anche i ministri Angelino Alfano e Marco Minniti, che gli hanno concesso la cittadinanza italiana proprio in un estremo tentativo di salvarlo, con l'obiettivo di portarlo nel nostro Paese e prolungare le cure, come vogliono papà e mamma di Alfie. La Corte europea dei diritti umani aveva in precedenza rifiutato il ricorso presentato dai genitori di Alfie e la loro richiesta di misure per tenerlo in vita in tanti si erano radunati fuori dall'ospedale per protestare, con la polizia intervenuta per impedire un'irruzione. Intanto però, nonostante tutti i tentativi in extremis di fermare la procedura, il giudice britannico aveva già dato l'ok a staccare i macchinari.
Nuovo appello del Papa - Nelle ultime ore era intervenuto anche Papa Francesco lanciando via Twitter, un nuovo appello. "Commosso per le preghiere e la vasta solidarietà in favore del piccolo Alfie Evans - aveva scritto - rinnovo il mio appello perché venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori e venga esaudito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento".
Consulto giudice Gb con legali Italia - Anthony Hayden, il giudice della corte d'appello britannica che aveva firmato il verdetto che autorizzava i medici di Liverpool a staccare la spina, aveva poi annunciato un confronto telefonico "urgente" con i rappresentanti legali italiani che assistono la famiglia nella battaglia per prolungare l'assistenza al bambino.
Sospese le procedure per chiarimenti giuridici - Sembrava dunque che la procedura per il distacco del respiratore sarebbe stata sospesa per decisione dell'ospedale di Liverpool. Poi era arrivato l'annuncio del padre sullo stacco dei macchinari. Ma Alfie è rimasto in vita.
La corte Ue boccia il ricorso - La Corte europea dei diritti umani aveva già rigettato il ricorso presentato dai genitori definendola inammissibile. La Corte aveva inoltre rifiutato di domandare al governo di Londra le misure richieste dalla famiglia Evans per tenere in vita il piccolo Alfie.
I togati di Strasburgo avevano ricevuto la richiesta di imporre a Londra misure urgenti venerdì e avevano stabilito di trattare la questione in via prioritaria. La Corte aveva anche ricevuto dai genitori di Alfie un ricorso in cui chiedevano di stabilire che le autorità britanniche stavano violando il diritto alla libertà di movimento del piccolo non consentendo il suo trasferimento in un altro ospedale.
This is the moment a group of Alfie’s Army supporters try to force their way inside Alder Hey Children’s Hospital #AlfieEvans pic.twitter.com/Ms1GVgYW2P
— Radio City News (@RadioCityNews) 23 aprile 2018