TENSIONE CINA-STATI UNITI

Apple blocca la app del New York Times su richiesta di Pechino: polemiche

Il quotidiano stava lavorando a un reportage sui sussidi nascosti cinesi alla maggiore fabbrica di iPhone al mondo, controllata da Foxcoon, che produce 350 smartphone al minuto

06 Gen 2017 - 10:07
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Apple rimuove l'applicazione del New York Times dall'app store cinese. Una decisione che dimostra tutta la tensione fra la Cina e gli Stati Uniti sul mercato tecnologico, con molti dei colossi della Silicon Valley esclusi dal mercato cinese, fra questi Facebook e Google. Questa volta però, secondo lo stesso Nyt, la società di Cupertino sarebbe connivente dato che il quotidiano stava lavorando a un'inchiesta sui favori del governo alla Mela.

La battaglia Cina-Usa potrebbe inasprirsi, Apple corre ai ripari - A questo si aggiunge l'uscita, dopo soli otto mesi, del numero uno di Twitter in Cina, e la possibile decisione dell'amministrazione Obama, in uno dei suoi ultimi atti, di limitare le acquisizioni tecnologiche americane da parte di aziende cinesi a tutela di un settore ritenuto cruciale per la sicurezza nazionale. La battaglia potrebbe inasprirsi ulteriormente con l'amministrazione di Donald Trump, che ha assicurato un atteggiamento più duro contro Pechino. In questo campo minato politico la Apple cerca di non inimicarsi la Cina, che è uno dei suoi maggiori mercati al mondo per l'iPhone.

Il quotidiano stava lavorando a un reportage - Nell'annunciare la decisione Apple non offre dettagli limitandosi a dire che è stata assunta su richiesta delle autorità. Nelle settimane precedenti alla rimozione, afferma il New York Times, il quotidiano stava lavorando a un articolo che rivelava i sussidi, molti dei quali nascosti, concessi da Pechino alla maggiore fabbrica di iPhone al mondo, quella controllata da Foxcoon. Negli stabilimenti Foxcoon, dove si producono 350 smartphone al minuto, le condizioni di lavoro sono precarie. La rimozione del New York Times dall'app store cinese di Apple "limita l'accesso" al quotidiano per i lettori cinesi privi di uno speciale software per aggirare i controlli.

Nyt attacca il governo di Pechino -  "Il governo ha iniziato a bloccare i siti del New York Times nel 2012, dopo una serie di articoli sulla ricchezza accumulata dalla famiglia di Wen Jibao, l'allora premier", mette in evidenza il New York Times, secondo il quale la sua redazione di Pechino non sarebbe stata contattata dal governo cinese per la rimozione. "La richiesta delle autorità cinesi di rimuovere la nostra app rientra nel più ampio tentativo di prevenire l'accesso ai lettori in Cina alla copertura indipendente offerta dal New York Times sul Paese", sostiene il quotidiano.

Le nuove regole oscurantiste di Pechino - La richiesta sarebbe basata sulle nuove regole introdotte nel giugno 2016, secondo le quali le app non possono "impegnarsi in attività vietate dalla legge quali mettere in pericolo la sicurezza nazionale, creare problemi sociali e violare i diritti e gli interessi legittimi degli altri". Le app non possono pubblicare neanche informazioni "vietate".

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